Pmp, via al ri-ciclo continuo «Raddoppiamo l’impianto»

San Polo di Piave
Un ampliamento dell’impianto di riciclo della plastica, da far lavorare a ciclo continuo e non più solamente per otto ore al giorno. Un progetto ambizioso, che accompagna la crescita di un’azienda storica, la Pmp di San Polo di Piave, fondata nel 1967.
L’azienda produce grucce appendiabiti in plastica, e il riciclo ce l’ha nel dna sin dalle origini. Ritirare dal mercato vecchi appendini rotti o consunti, “triturarli” detto brutalmente, crearli ex novo con il materiale di riciclo: questo quanto a San Polo fanno da oltre mezzo secolo, e ora puntano a dare nuovo impulso «dando un riposizionamento ancora più netto verso l’economia circolare», come spiega Marco Ballorini, membro del consiglio di amministrazione dell’azienda.
Il progetto di ampliamento è ambizioso, ed è sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale (Via). Parliamo della sede in via Geron 12, località Rai. Lì la Pmp vuole ampliare e ammodernare il proprio impianto di riciclo della plastica fino a quasi raddoppiarne la capacità: da meno di 2.200 tonnellate l’anno si passerà a oltre 3.800. Non sono previste nuove volumetrie, solo un ampliamento dell’area utilizzata come deposito materiali. I macchinari saranno nuovi di zecca: due trituratori in parallelo, un separatore magnetico, un granulatore, nastri trasportatori. «No se buta via gnente era già l’intuizione di uno dei fondatori dell’azienda – spiega Ballorini – oggi anche il mercato, oltre all’ambiente, chiedono di accelerare verso l’economia circolare. Per questo abbiamo deciso di investire». Quanto non lo dice, ma parla «di una somma consistente» per una realtà che fattura una decina di milioni di euro l’anno e dà lavoro a una quarantina di dipendenti. L’ampliamento dell’impianto di riciclo porterà anche all’assunzione di nuove figure professionali, in primis tecnici specializzati, spiegano a San Polo.
I tempi sono da valutare: la procedura di valutazione impatto ambientale è in corso, l’azienda ha anche presentato – su richiesta della Provincia – un’analisi dettagliata sulla produzione di odori, che secondo la perizia commissionata da Pmp resterà entro i limiti consentiti. Durante il turno notturno, dalle 22 alle 6, sarà attiva la sola fase di estrusione, mentre le operazioni di triturazione e macinazione saranno svolte su doppio turno in orario diurno dalle 6 alle 22.
L’azienda è stata fondata nel 1967 da Angelo Spricigo, e ha coltivato la nicchia della produzione di grucce in plastica fino a diventare una delle principali realtà a livello internazionale: tra i suoi clienti oggi ci sono marchi come Armani, Benetton, Boss, Moncler, OVS. «Il 2020 non è stato un anno facile, abbiamo tenuto ma il fatturato di aprile è stato praticamente azzerato – dice Ballorini – e grazie alla nostra attenzione ambientale abbiamo acquisito nuovi clienti all’estero. Vengono con le agenzie di certificazione a vedere come lavoriamo: fare riciclo è facile, farlo bene è molto più difficile». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso