Più visite, l'Usl «compra» 614 ore extra

Obiettivo: smaltire le liste d'attesa. Interessati radiologia e oculistica. Costo: 40 mila euro
 L'Usl 9 «compra» 614 ore di visite extra di radiologia e oculistica nel 2011. L'obiettivo è smaltire le attese per le prestazioni specialistiche, dopo i risultati dei monitoraggi regionali sui tempi di attesa. Fra i nervi scoperti c'erano le ecografie alla mammella e gli esami agli occhi. Così l'Usl ha deciso di correre ai ripari investendo oltre 40 mila euro per i pacchetti «anti-coda». Quattro le ore settimanali extra per radiologia, ventiquattro per l'oculistica.  La delibera di fine marzo affida a sei specialisti ambulatoriali interni all'Usl 9 il compito di smaltire prestazioni e accorciare liste di attesa per l'ecografia alla mammella e la visita agli occhi degli utenti dell'azienda sanitaria. Angela Scopece, medico radiologo, dovrà svolgere 208 ore settimanali oltre il proprio normale orario di lavoro, considerata «la crescente domanda di ecografie alla mammella, procedura di particolare rilevanza nella diagnostica del tumore» e «la difficoltà dell'Usl a dare risposta in tempi adeguati», come si legge nella delibera. La richiesta di questo pacchetto extra è arrivata in direzione generale il 28 maggio scorso, e fino a dicembre 2010 sono già state svolte dalla stessa specialista 112 ore extra. Per quanto riguarda l'oculistica il pacchetto extra è di 406 ore nel 2011. Gli specialisti ambulatoriali interni precettati sono Maria Antonietta De Carli, Giulia Caro, Loris Carlo Lubrano, Roberta Panzarin e Mazen Habaibeh. In questo caso la richiesta è pervenuta il 5 novembre e i cinque medici hanno già svolto nel 2010 118 ore. Per ogni ora in più l'Usl spende 60 euro lordi. Nel 2011 in bilancio sono previsti 36.840 euro, a cui si devono aggiungere i 5.250 euro di Enpam e i 3.132 euro di Irap. Nel 2010 invece sono stati messi in bilancio 13 mila 800 euro (più 1.959 di Enpam e 1.173 di Irap). Soldi che l'azienda guidata da Claudio Dario può pretendere dal budget sanitario regionale, dopo anni di conti in ordine (a differenza di altre Usl del Veneto). Senza contare che le liste di attesa sono un costo per l'Usl: o si spendono soldi per far aspettare i cittadini, o per garantire loro più prestazioni. A ottobre, inoltre, il direttore generale aveva annunciato l'acquisto di visite anche per fisiatria, ortopedia, riabilitazione, rieducazione funzionale, audiometria e risonanza magnetica della colonna.

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