Pieve, progetto di co-housing per gli anziani

DeMarchi Crespano nuovo senso unico commercianti si lamentano via Aita e via Val D'Aosta DeMarchi Crespano nuovo senso unico commercianti si lamentano
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PIEVE del grappa

Una prospettiva futura, certamente non dietro l’angolo. Ma da studiare e approfondire, soprattutto durante questo tempo destinato a cambiare molte consuetudini.

Il progetto di co-housing (letteralmente: co-abitazione) per la terza età, recentemente adottato dalla Università popolare dell’età libera dell’Asolano, porta la firma di Vittorio Zaglia, manager di Paderno del Grappa con una lunga esperienza in società e imprese multinazionali. Rientrato sul territorio, ha messo a disposizione la sua rete di contatti e cercato di approfondire il tema cercando soprattutto la sostenibilità ecomica.

Si tratta di una soluzione abitativa per anziani autosufficienti che scelgono di vivere all’interno di villaggi residenziali usufruendo di alcuni servizi comuni, con la massima libertà ed elasticità. Una formula già in uso in diversi paesi del Nord Europa ma che sta suscitando grande interesse anche nelle nostre città, da Padova a Treviso, dove sono partite alcune esperienze interessanti.

La sintesi del progetto è stata presentata nelle settimane scorse a tutti i sindaci della Pedemontana del Grappa e alla Ipab Rsa di Crespano durante una serie di incontro con la dirigenza.

A questi passaggi si è aggiunta una lettera dell’Università popolare dell’età libera, che con i suoi quasi duecento iscritti si è impegnata a fare da cassa di risonanza del progetto presso il proprio pubblico e il territorio.

«Mi sembra un utile contributo alla discussione, seppure ancora in fase preliminare – commenta il sindaco di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin –. Certo, bisognerà approfondirne i diversi aspetti, però in prospettiva potrebbe diventare la soluzione ottomila soprattutto per una fascia di popolazione ancora autosufficiente».

Lo studio fa leva soprattutto sui costi del vivere da soli in abitazioni non più adeguate: spese fiscali, manutenzione e isolamento sociale rappresentano degli ostacoli sempre più importanti che potrebbero indurre molti sessantenni a scegliere soluzioni abitative comuni. Anche per questo la Regione del Veneto ha inserito in questi giorni una progettualità nel piano per la Ripresa e la Resilienza (Prrr) dal titolo «Per un abitare inclusivo e di comunità» che guarda proprio in questa direzione. —

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