Picchiata, spogliata e lavata in strada A processo l’amico
Nuda, riversa sull’asfalto, con una gamba rotta, lavata con il tubo per l’irrigazione da due uomini. Una scena incredibile, un’immagine della vicenda che ha portato a processo per lesioni Roberto Angelo Rizzardo. L’uomo, 49 anni, è un amico del fidanzato (D.P.) della vittima delle lesioni, E.G.
Una vicenda quasi incredibile, nata da una notte di eccesso alcolico. Rizzardo, secondo la denuncia presentata dalla donna, l’avrebbe picchiata selvaggiamente fino a romperle una gamba. Visitata e poi ricoverata in ospedale per tredici giorni, con tanto di operazione, la donna aveva riportato una frattura del condilo femorale destro: quaranta giorni di prognosi. Non si conoscono i motivi della folle violenza, ma ora potrebbe rischiare il processo anche il fidanzato della donna: per lui c’è l’accusa di omissione di soccorso, perché avrebbe assistito alle violenze inferte dall’“amico” senza difendere la compagna.
Sentiti come testimoni, alcuni vicini di casa della coppia hanno descritto un’incredibile scena di quella folle notte tra il 5 e il 6 giugno del 2009: la donna era riversa sull’asfalto, praticamente nuda, mentre attorno a lei armeggiavano i due uomini intenti a lavarla con la “canna” dell’acqua.
Gli stessi vicini hanno descritto i frequenti eccessi alcolici del terzetto, visto che l’amico era una presenza più o meno fissa a casa: serate ad alto tasso di molestia, musica alta tutta la notte, persino una passeggiata completamente nudo in pieno giorno da parte di uno dei due protagonisti. La figlia dei vicini, vista la scena, per un certo periodo si è rifiutata di uscire di casa da sola, temendo di andare incontro a qualche situazione folle.
Ieri il processo era in aula a Treviso, con l’imputato difeso dall’avvocato Mauro Bosco, ma non si è arrivati a sentenza: l’udienza è stata aggiornata al prossimo 23 maggio. Rizzardo è residente a Treviso, anche se i fatti contestati dall’accusa sono avvenuti a Quinto. Non è stato possibile chiarire se la frattura riportata dalla donna sia dovuta direttamente alle percosse oppure a una conseguente caduta a terra. (f.p.)
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