Picchia i genitori e devasta casa dei nonni Resta in carcere
vedelago. Resta in carcere il 23enne di Vedelago arrestato dopo che, davanti ai carabinieri, aveva minacciato di morte il padre 51enne e disabile con cui aveva avuto un alterco in casa. Il giovane, accusato di maltrattamenti familiari, minaccia, spaccio e detenzione di stupefacenti, resta a Santa Bona almeno fino a quando non sarà stato trovato un luogo in cui il ragazzo possa eventualmente andare agli arresti domiciliari. «Mi sento abbandonato» ha detto ieri al gip Gianluigi Zulian durante l'udienza di convalida. «Mio padre non mi hai davvero aiutato e le cose che dice su come mi comporto in casa sua non sono vere. E lui che mi esaspera».
I fatti sono accaduti nella giornata di lunedì. E durante la perquisizione all’interno della sua camera sono state trovate anche dosi di eroina, hashish e marijuana, oltre a un bilancino e 380 euro che gli inquirenti sospettano sia frutto di attività di spaccio, particolare questo negato con forza dal ventitreenne difeso dall’avvocato Laura Modolo. Era stato il padre a chiamare i carabinieri al termine di una dei violenti litigi che ciclicamente scoppiavano a causa del consumo di droga del ragazzo. Il padre cinquantunenne è disabile a causa di una invalidità che gli provoca problemi nella deambulazione e qualche giorno prima era stato in pronto soccorso a farsi medicare dopo essere stato picchiato dal figlio. In precedenza il ragazzo era stato denunciato anche dalla madre. E in caserma è scoppiata anche la violenza tra padre e figlio con reciproci scambi di accuse. Secondo la ricostruzione data dal padre la droga sarebbe entrata nella vita del 23enne qualche anno fa dopo un viaggio in Spagna. Una volta tornato avrebbe iniziato ad avere problemi con il compagno della madre e questo lo avrebbe portato a decidere di non vivere più con la donna. Neanche i nonni materni non accettano di accoglierlo in casa e lui, in tutta risposta, ha devastato l’appartamento della coppia di anziani spaccando mobili e soprammobili. «Io lo volevo aiutare e per questo gli ho proposto di venire ad abitare con me»: ha spiegato ai carabinieri il papà. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso