Piazza Giorgione, salvati tre affreschi

Le opere risalenti al 1500 e al 1700 rischiavano di scomparire, restaurati con finanziamenti i privati

CASTELFRANCO. Restaurati tre antichi affreschi votivi nel sottoportico di piazza Giorgione. Fanno parte del gruppo di una decina di affreschi realizzati in centro città tra Cinquecento e Settecento a testimonianza della forte religiosità della comunità castellana in quel periodo. Tre di queste opere hanno trovato nuova vita grazie a un minuzioso lavoro di restauro concluso si proprio in questi giorni. È un patrimonio artistico di cui la città si era quasi completamente dimenticata. Pochi fanno caso a questi affreschi passeggiando sotto i portici in piazza. La peculiarità di questo intervento sta nel fatto che a finanziarlo sono stati alcuni privati cittadini della piazza. Il restauro infatti è stato voluto e finanziato dal Condominio San Michele di piazza Giorgione ed eseguito con competenza e passione dal laboratorio di restauro Per l’Arte di Castelfranco Veneto, con la supervisione della dottoressa Gabrielle Delfini, ispettore della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologica per le province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso. Di supporto all'opera di restauro, la consulenza storico-archivistica e il coordinamento di Giacinto Cecchetto e la documentazione fotografica curata dallo studio Otium Arti Compositive. Il primo di questi affreschi, situato sul pilastro interno del portico sottostante il palazzo che affianca l’antica Hosteria alla Spada, raffigura la Vergine Maria coronata di stelle. Dipinto nel 1726 da Nadal Melchiori, l’affresco è stato, si può dire, quasi miracolosamente recuperato per buona parte, se si considerano le gravi condizioni in cui versava. Gli altri due affreschi, sui quali sono state eseguite puliture, stuccature e reintegrazioni pittoriche ove necessario, raffigurano, rispettivamente: il primo, la Madonna con Bambino, Sant’Antonio da Padova e un santo-re, dipinto nel 1726 sull’arco del sottoportico verso ovest e sostitutivo di un affresco precedente, tardo-cinquecentesco, raffigurante, oltre alla Vergine, S. Giacomo e S. Caterina d’Alessandria; il secondo la Deposizione di Cristo, affresco del pittore castellano Cesare Castagnola, databile alla fine del Cinquecento. I due affreschi datati 1726 furono voluti dalla famiglia Piacentini, dopo il crollo del palazzo adiacente l’Hosteria alla Spada, crollato improvvisamente il 23 dicembre 1735. In tempi di vacche magre anche per gli enti pubblici, quella della sponsorizzazione privata pare essere l'unica strada percorribile per recuperare per quanto possibile il patrimonio storico cittadino. Rimangono ancora diversi affreschi votivi presenti in centro da restaurare, in attesa dell'aiuto (economico) di qualche benefattore.

Daniele Quarello

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