Il Piavon dice addio al calcio: campo e sala polivalente vanno a gara

La società sportiva non ha più tesserati nel settore giovanile né prima squadra. Cambio di statuto in associazione di promozione sociale: vuole tenere l’impianto

Niccolò Budoia
Gli impianti sportivi di Piavon: la società che li gestisce abbandona il calcio,serve una gara per l’affido
Gli impianti sportivi di Piavon: la società che li gestisce abbandona il calcio,serve una gara per l’affido

A chi andranno gli impianti sportivi e la sala polivalente di Piavon? Chi sarà a gestirli dal 1° luglio, quando la convenzione del febbraio 2022 che li lasciava in gestione all’Asd Piavon scadrà e andranno a chi si aggiudicherà la gara che il Comune dovrà indire? Sono le domande che arrovellano Gianfranco Budoia, presidente di quella che ancora per poche settimana sarà l’Asd Piavon.

La società sportiva non ha tesserati dagli anni del Covid, prima del quale ha organizzato l’attività calcistica giovanile della frazione, oltre a schierare una sua formazione in terza categoria. Ma dal 2022 non è più affiliata alla Figc proprio per la mancanza di tesserati.

Il cambio di attività e la gara

Una situazione insostenibile che ha portato la dirigenza a decidere di mollare la vocazione sportiva dell’associazione per trasformarla in un’associazione di promozione sociale. Insomma, hanno deciso di dedicarsi al terzo settore, continuando a portare avanti l’impegno nella promozione culturale in atto in questi anni. Ma questo solleva un problema, o almeno potrebbe.

La gara a rilevanza economica non riguarderà solo la sala polivalente, che deve sottostare a quella procedura perché genera entrate seppur contenute, ma anche gli impianti sportivi che ospitano gli allenamenti e le partite in casa della Zigoni Oderzo, società calcistica che ha ottenuto una comoda salvezza quest’anno in seconda categoria: «Non sappiamo se potremo partecipare alla gara o meno, ma da sempre sono stati fatti i bandi per la gestione separando impianti sportivi e sala polivalente.

Abbiamo investito molto sulla sala, facendo lavori ordinari e straordinari. Se non vinceremo la gara cercheremo un accordo con il nuovo gestore, ma se non lo raggiungeremo gli consegneremo lo stanzone vuoto che abbiamo trovato a suo tempo», avverte Budoia.

Questione politica

La questione ha interessato anche il consiglio comunale, con la consigliera di Oderzo bene comune, Giulia Princivalli, a sollevare il problema: «È necessario unire la gestione degli impianti a quella della sala? Il Piavon è preoccupato dopo aver gestito gli impianti dal 1971, e sarebbe un peccato se a gestirlo fosse un’altra squadra slegata dal territorio», ha avvertito in aula.

Anche il capogruppo M5s Marco De Blasis ha chiesto di separare le gestioni: «La società è in difficoltà, ma forse è il caso di scindere le due cose: ci sono altre attività sportive che hanno problemi di spazi, e quella sala polivalente è un polmone importante per le realtà locali».

Futuro da scrivere

La sindaca Maria Scardellato ha spiegato di non voler togliere nulla a nessuno e come l’impianto possa andare in gestione senza gara: «Spero che chiunque la vinca ne garantisca l’utilizzo a tutti, perché vogliamo che gli impianti rimangano a disposizione delle realtà locali.

Certo è particolare la situazione di un’associazione sportiva senza tesserati», ha detto. Budoia di questo è consapevole e la trasformazione in Aps dovrebbe risolvere il problema: «Non voglio far morire la società e per questo ho proposto al consiglio direttivo di cambiarne la ragione sociale.

Gestiamo l’impianto da 54 anni, in questi quattro anni abbiamo compartecipato alle spese della Zigoni Oderzo che oggi utilizza gli impianti, nella sala polivalente organizziamo presentazioni di libri ed eventi culturali, si svolgono le lezioni di attività fisica per la terza età», dice il presidente dell’associazione per rimarcare la sua attenzione alla frazione e al territorio. Adesso la rivoluzione, chissà come andrà a finire.

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