Piave, discariche di rifiuti «È una bomba ecologica»

SPRESIANO. L’acqua del Piave ritirandosi dopo le piene degli ultimi 15 giorni ha svelato cinquant’anni di abuso della golena.
Un accentuato fenomeno di erosione ha trascinato via delle vasche di laminazione per rifiuti inerti dagli impianti della ditta Canzian a Spresiano, mentre a Candelù a fatto emergere gli “avamposti” di una discarica degli anni ’70.
«Soprattutto questa è una bomba ecologica. Mancano soli sei metri perché la discarica venga scoperta completamente», ha attaccato Fausto Pozzobon di Legambiente. In entrambi in casi, dopo le segnalazioni arrivate dai cittadini, sono già state inviate le denuncie ai vigili, ai carabinieri e all’Arpav.
Sabato scorso sono stati scoperti i primi crolli.
Nella zona golenale in comune di Spresiano si trova un impianto per il trattamento di rifiuti inerti derivante da demolizioni. L’erosione del Piave ha cancellato alcune vasche di laminazione, e ora sono ben visibili i tubi che sboccano direttamente sul letto del fiume. Mancano pochi metri perché ceda, letteralmente, la terra sotto gli impianti.
Da alcuni anni c’è un progetto per il trasferimento del sito produttivo, ma l’iter in comune a Spresiano non è ancora giunto al termine.
«La situazione di pericolo è evidente – spiega Tommaso Facchin del comitato Qui Piave libera – Non si sa cosa scarichino quei tubi che venivano utilizzati nella vasche per trattare i rifiuti. Senza dimenticare il rischio di stabilità degli impianti».
Ma ancor più grave appare la situazione scoperchiata a Candelù.
Qui l’erosione si è portata via diversi metri di terreno della golena, arrivando a rivelare parte di una vecchia discarica di rifiuti solidi urbani, chiusa nel ’75.
Sono visibili rifiuti di ogni genere, e fango rosso che non fa presumere nulla di buono.
«C’è da chiedersi come mai tutte le nostre sponde fluviali siano sottoposte ad accentuati problemi di erosione ed è una domanda che dovrebbe porsi anche il Genio Civile di Treviso che sembra preoccuparsi di tutt’altro. – conclude Pozzobon - Secondo noi questi fatti dovrebbero far capire che le continue escavazioni operate dal Crif in golena e il processo di incanalamento del fiume, hanno come conseguenza l’aumento della velocità e dell’aggressività delle correnti fluviali che incidono sempre di più l’alveo provocando la demolizione delle rive», osserva l’ambientalista di Legambiente.
Federico Cipolla
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