Piano casa del Comune di Treviso: sconti e volumetrie maggiori a chi ristruttura

Il piano del Comune per rigenerazione ed edilizia convenzionata: zero oneri e più 25 per cento di cubature ai progetti premiati

F.d.w.

TREVISO. Aumenti volumetrici e azzeramento delle tassazione per chi ristrutturerà immobili in centro storico e nei quartieri destinandoli a residenza, edilizia convenzionata, edilizia ricettiva di accoglienza e soggiorno; i interventi di promozione degli esercizi di vicinato.

È il “Piano casa” comunale, varato dall’amministrazione per dare una spinta alla riqualificazione di contesti degradati e favorire i tre assetti principali su cui punta il Comune: nuovi abitanti (soprattutto in centro), turismo, commercio.

Potranno accedere agli incentivi ed agli sgravi tutti i proprietari di immobili che abbiano presentato in Comune un progetto «ritenuto meritevole» spiega l’assessore all’urbanistica Linda Tassinari. Il potenziale del “piano casa” comunale no sarà infatti a disposizione di tutti ma solo dei progetti che dopo essere stati presentati all’amministrazione attraverso uno specifico bando che verrà aperto a breve, passeranno i diversi gradi di giudizio tecnico.

Cosa si guadagna

Il Comune ha attinto al tesoretto di volumetrie non edificate previsto dal Pat, e ne ha messo sul piatto un quantitativo che potrà essere distribuito tra i progetti ed eventualmente incrementato in base al numero di proposte ritenute valide. I progetti promossi avranno la possibilità di scegliere tra un potenziale aumento di volumetria del 25%; una volumetria aggiuntiva di 5000 metri cubi; o un innalzamento delle altezze ammesse per la zona pari al 25%.

«I vantaggi edilizi sono più stretti rispetto al piano casa 2050» sottolinea l’assessore all’urbanistica, e non saranno cumulabili con questo, «ma chi potrà accedervi, avrà anche dalla sua parte la significativa riduzione dei costi utile a rendere tutto più appetibile e fattibile»

Cosa si risparmia

Il “piano casa” comunale” prevede l’esenzione dal contributo di costruzione (riferito agli oneri primari e secondari) sulla capacità edificatoria assegnata e l’azzeramento del contributo straordinario. Un bel risparmio sia per le imprese o privati che voglia rimettere mano a qualche vecchio edifici o rimasto per anni in attesa dell’occasione giusta. L’effetto del piano potrebbe sentirsi anche sulle compravendite.

«Meno consumo di suolo»

«Questa scelta ha come fine la riduzione del consumo di suolo attraverso il miglioramento urbano dell’edificato esistente» ha detto ieri l’assessore all’urbanistica Linda Tassinari. «Inoltre questa specifica azione ha lo scopo di agevolare gli interventi di riqualificazione urbana, nonché di ristrutturazione, recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, rispondendo anche a principi di densificazione, efficientamento e messa in sicurezza sismica». 

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