Treviso, viale Vittorio Veneto cambia volto: illuminazione, ciclabile e sponde in stile veneziano

L'avvio dei lavori ha svelato un piccolo tesoro: un tombotto seicentesco. L’assessore Zampese: «Sarà ripulito e riqualificato, ne verificheremo lo stato d'integrità. L'obiettivo sarà valorizzarlo, ringrazio Treviso Sotterranea per il meticoloso lavoro di ricerca»

Mattia Toffoletto
L'assessore Zampese
L'assessore Zampese

Cambia il volto di viale Vittorio Veneto. Sponde dei canali rifatte con palizzata di stampo veneziano (e griglie anti-nutrie), nuova illuminazione a led, nuova ciclabile a raso (lavori nel 2026) con eliminazione del percorso rialzato attuale fonte di mille polemiche. E l'avvio dei lavori di sistemazione delle sponde - con il contributo di Treviso Sotteranea - ha già svelato un piccolo tesoro: un tombotto seicentesco che incanala l'acqua fino a Breda, evidenziato sulla Kriegskarte dell'ufficiale austriaco Anton Von Zach, carta militare d'inizio Ottocento.

«Sarà ripulito e riqualificato, ne verificheremo lo stato d'integrità. L'obiettivo sarà valorizzarlo, ringrazio Treviso Sotterranea per il meticoloso lavoro di ricerca», commenta Sandro Zampese, assessore comunale ai Lavori Pubblici.

Viale Vittorio Veneto, spunta un tombotto seicentesco. Zampese: "Verrà valorizzato"

Finora il consolidamento dei canali esterni è finanziato - 700 mila euro, di cui 100 mila del Comune e 600 mila messi a disposizione dalla Regione) - lungo i 750 metri da porta San Tomaso all'incrocio con viale Brigata Marche. Considerando entrambi i lati, si arriva a 1,5 chilometri.

Già progettato, ma non ancora finanziato, lo step successivo: ossia il rifacimento delle sponde nel tratto di viale Vittorio Veneto che dall'incrocio con viale Brigata Marche conduce fino alla chiesa di Santa Maria del Rovere. Già progettata anche la nuova ciclabile monodirezionale (ambo i lati) con annesso abbattimento della vecchia pista.

Il primo stralcio "sponde" ha preso avvio il 23 giugno e proseguirà fino al 5 settembre, il secondo scatterà subito dopo e si concluderà il 15 dicembre. Il rafforzamento si effettua con metodo a palizzata: 14 mila i pali in castagno da piantare. Poi si inseriscono terreno vegetale, griglia in metallo anti-roditori, tessuto di canapa propedeutico alla ricrescita dell'erba. A fine lavori previste idrosemina e scalette per la risalita degli anfibi.

«Da tempo registravamo problemi di cedimento delle sponde», sottolinea Zampese, alla presentazione dei lavori, assieme al sindaco Mario Conte, «un intervento epocale per un viale napoleonico della nostra città. Il metodo della palizzata è stato deciso con la Soprintendenza».

Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all'Ambiente: «Abbiamo contribuito in ragione della competenza idraulica, si erano create microfratture che stavano modificando la sezione del corso d'acqua».

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