Peculato, indagato dipendente delle Poste

Si sarebbe impossessato di quattromila euro da un conto di un’anziana: il legale smentisce l’accusa
CONEGLIANO TV 20060801 FOTO SIMBOLO CODE CODA UFFICIO POSTALE DI CONEGLIANO DI VIA CADORE (AFC/AFC )
CONEGLIANO TV 20060801 FOTO SIMBOLO CODE CODA UFFICIO POSTALE DI CONEGLIANO DI VIA CADORE (AFC/AFC )

CONEGLIANO

E’ finito sotto indagine con l’accusa di peculato perché si sarebbe impossessato di 4 mila euro di un’anziana. Un dipendente delle poste di Conegliano, C.F., è finito sotto la lente d’ingrandimento della procura di Treviso perché due anni fa avrebbe preso i soldi di una correntista una pensionata di 85 anni e utilizzato un computer dell’ufficio collegandosi con il nome di una collega avrebbe cercato di incassare un buono fruttifero, che poi in realtà non è stato mai ritirato. Il suo avvocato difensore però respinge le accuse sostenendo che al contrario era stato il dipendente delle poste, nella sua veste di sindacalista, a segnalare alle direzione regionale delle presunte condotte non regolari. Un caso quindi tutto da verificare.

Proprio in quel periodo un dirigente delle poste avrebbe presentato un esposto alla procura di Treviso da cui è derivata poi l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di reato di peculato, che era già costato nei mesi scorsi una condanna per la dirigente dell’ufficio postale di Trevignano, per una vicenda simile. Secondo il suo legale al contrario l’anziana ha ritirato il denaro ed i computer vengono utilizzati da tutti i dipendenti che utilizzano i terminali dell’ufficio postale in questione. Per questo il dipendente delle poste, che ha raccontato la sua versione dei fatti anche agli inquirenti, non è imputabile, almeno secondo il proprio legale. Una vicenda intricata che probabilmente troverà una situazione nelle aule di tribunale, probabilmente già nei prossimi mesi a Treviso. Al momento però non è stato aperto nessun processo nei confronti del sindacalista, per una vicenda dai contorni ancora poco chiari e che sarà difficile risolvere a breve.

Il caso ha fatto ritornare alla mente la denuncia che alcuni anni fa aveva presentato un’anziana nei confronti dell’ex direttore dell’ufficio postale di Codognè, una vicenda simile ma comunque ben distinta dal caso in questione. Quel caso era stato più grave per la somma di cui era stata denunciata la sparizione, ovvero alcune decine di migliaia di euro. La pensionata nel libretto postale aveva messo i suoi risparmi per poi scoprire che era rimasto solo un migliaio di euro. Attraverso il proprio avvocato aveva così formalizzato una denuncia. In quel caso le poste avevano aperto un’indagine interna e l’ex direttore dell’ufficio postale di Codognè era stato licenziato.

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