Pascal e Sofiya erano complici, lo svela la loro ultima telefonata

CORNUDA. Pascal sapeva del medico, sapeva di quell’uomo di cui Sofiya Melnyk, la quarantenne ucraina sparita di casa lo scorso 15 novembre e ritrovata senza vita il 24 dicembre sul Grappa, diceva di essersi innamorata. Ma il medico non doveva sapere nulla di lui, doveva credere che lei fosse una donna libera, vivesse con la madre nella villetta di via Jona a Cornuda e Pascal, trovato morto in casa dopo la denuncia di scomparsa della compagna, fosse un cugino. Quando il medico intuisce come stanno le cose, Pascal e Sofiya si adoperano per convincerlo di una verità diversa. Perché questa bugia? È possibile che Pascal e Sofia abbiano messo in atto un piano analogo con altri amanti di lei? E che poi qualche uomo geloso abbia perso la testa? L’ipotesi più accreditata, ancora senza conferme, è che Pascal sia stato il carnefice di Sofiya e, poi, in preda ai sensi di colpa si sia tolto la vita. Ma quale interesse aveva ad eliminare Sofiya? Più si scava nel loro rapporto e più sorgono dubbi. Anche perché gentili, riservati e discreti erano una coppia aperta.
LA TELEFONATA. Domenica 12 novembre, tre giorni prima della scomparsa di Sofiya, e undici prima del suicidio di Pascal, lui chiama lei. Al telefono parlano di lavatrice, bucato e panni. Di panni bianchi e neri. A cosa si riferiscono? Stanno parlando in codice? E chi è “quel lui” a cui si riferiscono? Ieri sera lo speciale della trasmissione “Chi l’ha visto?” ha chiarito il mistero di questa telefonata, registrata sull’Ipho ne da Pascal e non cancellata. Perché? “Quel lui”, di cui parlano al cellulare Sofiya e Pascal, è il medico radiologo. Quando Pascal la chiama, lei ha appena salutato il medico e sta andando in Emilia dal geologo. I due parlano di lavatrici, bucato e panni. Qualche giorno prima il medico era stato a casa di Sofiya, e aveva notato sullo stendino indumenti maschili. Il medico ha dubbi e interroga Sofiya, che poi ne parla con Pascal.
LE TAPPARELLE. Dall’ascolto della telefonata sembra che Pascal sia tutt’altro che geloso. Anzi è il complice di Sofiya e interviene per coprire le sue bugie. Al telefono le chiede come deve lasciare le tapparelle, se chiuse o abbassate, non vuole lasciare traccia del suo passaggio. Se a uccidere Sofiya sia stato Pascal difficile credere al movente della gelosia.
I SOLDI. Pascal poteva avere un interesse economico a eliminare Sofiya? Anche se lei lo avesse lasciato? Quando lei svanisce nel nulla, il geologo emiliano che trascorre quasi tutti i week-end con lei, chiama Pascal. E Pascal esclama: «Ma adesso chi paga il mutuo della casa?». Chi guadagna è soprattutto Sofiya. Se Pascal è il killer difficile credere abbia agito per un movente economico.
UN UOMO NELL’OMBRA. Sofiya aveva tre profili Facebook diversi con falso nome, si promuoveva come accompagnatrice e a tanti uomini risultava irresistibile. Pascal non era geloso, era il suo complice. E allora: se quel mercoledì pomeriggio, quando Sofia scompare, fosse stato davvero Pascal a scagliarsi contro di lei? Perché l’uomo che le sta accanto da 20 anni avrebbe dovuto picchiarla così ferocemente? E poi lasciarla morire in un dirupo? O dietro al giallo di Cornuda, c’è un uomo ancora nell’ombra? —
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