Parla Cosmo, l’azienda nel mirino «Noi sempre sottoposti a controlli»

Ieri l’azienda con sede a Noale  ha incontrato il sindaco  del comune veneziano Gli amministratori: «Garanzie per i residenti e tutti i cittadini»

noale. La Cosmo? «Un’azienda sottoposta a continui controlli da parte di Arpav, Usl e Spisal» che dimostra «la massima disponibilità nei confronti del Comune e della magistratura». Questo l’esito dell’incontro che si è svolto ieri in municipio a Noale tra il sindaco Patrizia Andreotti e i legali della ditta oggi al centro del ciclone.

Attorno al tavolo c’erano la sindaca di Noale e il collega di Salzano Luciano Betteto, la vice sindaca Lidia Mazzetto e l’assessora all’Ambiente Alessandra Dini, Claudio Cosmo e Lisa Spolaore per l’azienda, il legale dell’azienda Domenico Giuri e il tecnico Lorenzo Pedron.

Al centro del confronto il sequestro delle 280 mila tonnellate (200 mila solo a Paese, le altre a Noale) di materiale giudicato pericoloso.

«Il legale di Cosmo» ha riferito al termine del confronto la Andreotti «mi ha precisato che l’azienda, come ogni altra che opera nel settore o in quello chimico o dei rifiuti, è sempre controllata dagli organi preposti come Arpav, Usl e Spisal. Inoltre, per legge esegue dei monitoraggi obbligatori che trasmette agli enti di controllo, visto il ramo delicato dove agisce». La prima preoccupazione della Andreotti è stata quella di garantire la salute dei cittadini e assicura «che saranno fatti tutti i passaggi necessari per fare luce sulla questione».

Per questo saranno analizzati i terreni di via Fornace a Noale, dietro al cimitero. «Abbiamo informato i titolari che vista la segnalazione di un residente» spiega Andreotti al termine della riunione «faremo eseguire l’analisi del terreno di via Fornace per poter dare riscontro in una logica di trasparenza».

E si cercherà di fare chiarezza anche sul materiale posto sotto sequestro da anni all’interno dello stabilimento di Noale. Lo stesso materiale che doveva essere trattato e ripulito dall’amianto attraverso il processo di vagliatura che la Cosmo aveva chiesto di avviare a inizio 2018.

Le indagini dei carabinieri forestali sono in corso. Secondo gli inquirenti, si mescolavano materiale contaminato (soprattutto da metalli pesanti come il rame, nichel piombo e selenio) con altri rifiuti per “diluire” gli inquinanti presenti e a realizzare, poi, con l’aggiunta di calce, leganti e cemento di aggregati da usare nell’edilizia e, soprattutto, per costruire i sottofondi stradali.

Inoltre su alcuni materiali prodotti è stato trovato anche dell’amianto, considerato cancerogeno. E nel recente passato, Cosmo ha lavorato per molti cantieri importanti nella provincia e non solo, a partire dal Passante e il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr). —

Alessandro Ragazzo

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