Paolo Villaggio si racconta “A ruota libera”

Da Franz a Fantozzi l’attore in scena a Villorba con 47 anni di pensieri coraggiosi

«Mio padre era di una felicità esagerata, con un pettine fasciato di una carta velina bianca suonava il “Concerto per violino e orchestra di Beethoven”». Così l’attore Paolo Villaggio inizia la sua autobiografia numero 7, ricordando i tempi quando lavorava come intrattenitore sulle navi da crociera della Costa, in cui si adoperava anche il giovane Silvio Berlusconi come pianista. Lo show-man genovese, il celeberrimo Fantozzi e Fracchia, arriva venerdì 20 luglio alle 21.15 al Palateatro di Fontane di Villorba con il suo “A ruota libera”, spettacolo in cui ripercorre circa 47 anni di carriera e di considerazioni. Racconto che comincia da 1965, quando Paolo Villaggio (destinato ad altra professione) debuttò al Teatrino di Piazza Marsala a Genova con il suo primo personaggio di successo: il tostissimo tedesco Franz.

Ottant'anni il 30 dicembre prossimo, figlio di un ingegnere palermitano e di una professoressa di tedesco veneziana, la comicità caustica dell’attore accompagnerà gli spettatori nei meandri della sua mente, con lucida follia, ripercorrendo la vita privata, i tanti successi televisivi e cinematografici. Tra le molte bassezze e miserie che non teme di affibiarsi, risulta innegabile una grande qualità di Paolo Villaggio (Leone d’oro alla carriera dieci anni fa alla Mostra del Cinema di Venezia): il coraggio di dire sempre quello che pensa, senza mezzi termini. in sardonica sintonia con il costume, l'attualità, la politica dell'Italia del nostro tempo. "A ruota libera", già dal titolo, si preannuncia ad altissima densità comica, in una sintesi al fulmicotone dei due testi “Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda” e “Delirio di un povero vecchio”. Tra i suoi compagni di “viaggio” non mancherà, con una certa commozione, il ricordo di Fabrizio de Andrè per arrivare poi sarcasticamente alla ri-creazione di Fantozzi e di Fracchia, ai libri tradotti in Francia, Sudamerica e Russia, ai film di successo, alle collaborazioni con Fellini, Monicelli, Olmi e Lina Wertmüller. Il celebre intercalare “Ah....com'è umana lei” darà spesso il tono di un protagonista brutto, dall'aria sfigata, dal fisico flaccido e dallo sguardo “tontolone”, ingenuo fino alla stupidità, ma in grado di disegnare l'Italia e gli italiani con uta straordinaria concretezza, corrispondenza e verità. Ingresso 5,00 euro. Informazioni: Ufficio Cultura Comune di Villorba telefono 0422/6179814; -mail: 814@comune.villorba.tv.it Prevendita aperta fino a venerdì 20 luglio  alle 13.30.

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