Palazzo Dall’Armi venduto all’asta per 3,3 milioni

MONTEBELLUNA
Aggiudicato tutto a un’immobiliare l’ottocentesco Palazzo Sarri Dall’Armi, ora Amistani Guarda. Per un prezzo complessivo di tre milioni e 290 mila euro, di poco superiore al prezzo a base d’asta dell’insieme dei 12 lotti, ma di un milione di euro in più rispetto a quelle che erano le offerte minime da presentare. Tutti i 12 lotti in cui era stato diviso il palazzo tra negozi, bar, farmacia, garage, uffici e appartamenti se li è aggiudicati un’unica società, decisa ad acquistare tutto e di ottenere la proprietà complessiva del palazzo nonostante in gara ci fossero anche quasi tutti i gestori delle attività che si trovano al piano terra. Ma la loro intenzione di diventare proprietari dei muri dove hanno il negozio o l’attività si è scontrata con la volontà della immobiliare di acquistare tutto all’asta giudiziaria, e quindi rimarranno affittuari.
Particolarmente contesi sono stati soprattutto il bar La Caneva e l’oreficeria, ma alla fine l’immobiliare l’ha spuntata e ha mantenuto integra la proprietà del palazzo che si affaccia su corso Mazzini. È stata un’asta che è durata oltre quattro ore e ad ogni lotto entravano solo coloro che avevano presentato offerte. E quella che si è presentata a tutte e 12 le sedute è stata la immobiliare che uno dopo l’altro si è aggiudicata tutti i 12 lotti. Erano in tanti ieri interessati ad acquistare questo o quel lotto dell’ottocentesco palazzo in centro storico, soggetto a vincolo della Sovrintendenza; nutrita era la schiera di avvocati e commercialisti che rappresentavano coloro che avevano presentato offerte, alla fine più di un centinaio erano i concorrenti che si sono alternati nella sala dove si batteva all’asta a mo’ di spezzatino lo storico palazzo, ma nessuno ce l’ha fatta a contrastare i rilanci della immobiliare e quindi è diventata proprietaria di tutto il palazzo.
Stralciati dall’asta invece i quattro vigneti, tra cui quello di Mercato Vecchio dove sono stati trovati i resti di una villa di epoca romana, che erano a loro volta finiti sul mercato ma poi sono stati tolti dall’asta giudiziaria in quanto la proprietà aveva fatto rilevare che viti e pali non potevano essere ceduti come il terreno. —
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