Palazzi fantasma a Jesolo. Miatton e Bordin falliti: “buco” da 2,1 milioni

Il tribunale cala il sipario sulla Mia.Re. società con cui la coppia trevigiana aveva lanciato le operazioni immobiliari

TREVISO. La storia dei palazzi fantasma di Jesolo e delle azzardate operazioni immobiliari dei trevigiani Sonia Miatton e Fabio Bordin sono arrivate al capolinea, almeno societario. Ieri il tribunale di Treviso ha dichiarato fallita la Mia. Re. , società cardine della girandola di Srl intestate alla Miatton, gestite con la partecipazione del marito, e irrimediabilmente andate a gambe all’aria lasciandosi alle spalle conti da pagare e avvocati.

Stavolta non sarà da meno anzi forse peggio, perché la Mia. Re. è fallita con un buco da 2, 1 milioni di euro circa rappresentato dai crediti di fornitori, istituti e soprattutto famiglie che avevano pagato Miatton e Bordin per avere case che non sono mai apparse.

Bancarotta?

La sentenza è fresca di stampa e oltre ad aprire la strada a tutta la procedura fallimentare, potrebbe far scattare una nuova fase dell’indagine della fiamme gialle veneziane e della procura di Venezia che già hanno indagato per truffa e autoriciclaggio i due trevigiani, e che ora potrebbero ipotizzare la bancarotta. Saranno decisioni che potrebbero essere prese nei prossimi giorni, intestate alla coppia (cui sono scattati sequestri per oltre 700 mila euro), resta un’unica società attiva, la Alley, con cui avevano avviato l’operazione immobiliare “I Passeggi” salvata dal fallimento per l’intervento dell’agenzia che curava le vendite e degli acquirenti che hanno rilevato il cantiere prima che si fermasse per debiti.

La Cross Lam Tower, progetto di palazzo in legno a Jesolo, mai realizzato
La Cross Lam Tower, progetto di palazzo in legno a Jesolo, mai realizzato


La rete

Mia.Re. aveva chiesto il concordato pochi mesi fa, la richiesta è stata rigettata, ed era difficile supporre il contrario, visto quanto accaduto e visto anche lo stato delle altre società gestite della coppia, in primis “Urban-Bio” (dichiarata fallita dal tribunale di Padova a inizio gennaio) che aveva una quota della stessa Mia. Re. ed era promotrice dei due interventi edili a Jesolo (“Greenery Residence” in piazza Marconi, e “Cross Lam Tower” in piazza Trieste), venduti sulla carta quando non c’era nemmeno la proprietà del terreno. Il fallimento era toccato anche alla “Greenhouse” (posseduta al 100% dalla “Urban-Bio” della Miatton), fallita a dicembre dell’anno scorso, una società che a Treviso aveva rilevato il ristorante “Basilico 13” di piazza San Vito, chiuso in fretta e furia dopo accuse di mancati pagamenti e a tutt’oggi serrato dopo la cacciata della società.

Altro nome identica storia per la “Oltrecucina Srl” , società di Sonia Miatton con sede nell’identico ufficio in cui aveva casa la Mia.Re. (via Montello a Treviso) e dichiarata fallita il 29 settembre 2020 dopo aver rilevato e aperto il ristorante “Rosso 14” a due passi da piazza Drago di Jesolo. Chiuso col ko. E si potrebbero chiamare in causa anche altri ristoranti aperti e chiusi dalla coppia da Padova a Valeggio sul Mincio: grande ristorazione a parole, non nei conti.

L’unico superstite

Di tutto l’impero sgretolatosi sotto i piedi della Miatton e di Bordin resta solo il “Panama residence” a Caorle, venduto dalla stessa agenzia che si occupava delle torri e dei condomini mai fatti a Jesolo.—


 

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