Uccise fratello e cognata a Paese, altro sconto di pena per Pestrin
Doppia riduzione della pena per l’ex guardia giurata Massimo Pestrin, giudicato colpevole del duplice omicidio: 16 anni e 8 mesi. Gli sconti per la scelta del rito abbreviato e per la rinuncia al ricorso in Corte d’Assise d’Appello

Sedici anni e 8 mesi di galera per un duplice omicidio. È la pena definitiva per Massimo Pestrin, 52 anni, l’ex guardia giurata di Paese che, il 3 maggio di due anni fa, uccise a colpi di pistola il fratello Lino e la cognata Rosanna Trento, nella loro casa colonica di via monsignor Breda a Paese.
L’ulteriore sconto di un sesto della pena è arrivato grazie alla decisione di rinunciare a presentare ricorso in Corte d’Assise d’Appello di Venezia contro la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione stabilita al termine del processo di primo grado, celebrato in rito abbreviato.
Con l’entrata in vigore, a fine novembre 2023, della Riforma Cartabia, ideata proprio per velocizzare i tempi dei processi, chi rinuncia all’appello ottiene un ulteriore sconto di un sesto della pena. Dunque, Pestrin, d’accordo con il suo legale, l’avvocato Fabio Crea, ha optato per questa strategia che gli potrebbe far ottenere la misura della semi-libertà già tra cinque anni. Un doppio sconto che di fatto gli permesso di dimezzare la pena che ipoteticamente era quella di 30 anni.
Nel processo di primo grado, infatti, conclusosi nel dicembre del 2024, Pestrin aveva già ottenuto uno sconto di un terzo della pena grazie al rito abbreviato, al quale aveva potuto accedere in quanto, pur avendo ucciso due persone, non gli erano state contestate aggravanti da ergastolo.
L’iniziale aggravante della convivenza contestata dalla Procura era, infatti, caduta dopo che la difesa aveva dimostrato che Pestrin era ospite in casa delle due vittime e non convivente. Questioni tecnico-giuridiche, dunque, che alla fine hanno pesato in modo decisivo nella pena definitiva.
Senza aggravanti da ergastolo, la difesa, com’è nei suoi diritti, aveva chiesto e ottenuto, nel processo di primo grado, di giudicare l’imputato in rito abbreviato. Un processo che si basa sullo stato degli atti, esclude l’audizione di testimoni e permette lo sconto di un terzo della pena proprio perché si accelerano i tempi processuali. Nel processo di primo grado, erano bastate due udienze per arrivare a sentenza, cosa che un processo con rito ordinario non lo permetterebbe. In genere un processo per omicidio si consuma in almeno una decina di udienze e si protrae per almeno un anno.
Naturalmente soddisfatta la difesa. «Pestrin – spiega l’avvocato Fabio Crea – ha condiviso il mio consiglio di non presentare appello contro la sentenza della Corte di assise di Treviso. E ciò perché in tal modo la pena definitiva è già di 16 anni e 8 mesi. Pur nel rammarico del gesto compiuto nei confronti dei congiunti, di cui ancora non riesce a darsi una spiegazione, Pestrin è oltremodo soddisfatto giacché, dalla concreta possibilità di essere condannato all’ergastolo per il duplice omicidio, è consapevole di poter chiedere la prima misura alternativa al carcere e, quindi, di poter uscire, fra cinque anni. Sono soddisfatto di aver potuto concedere una prospettiva di vita lunga fuori dal carcere a Pestrin rispetto alla diversa prospettiva iniziale di una condanna all’ergastolo».
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