Paese, l’ex cava di ghiaia diventa parco pubblico

PAESE. Da cava a parco pubblico. È il destino dell'area di oltre 270 mila metri quadrati dell'ex cava "Sabbie del Brenta" tra Paese e Castagnole. Un traguardo, quello dell'amministrazione guidata da Francesco Pietrobon, passato per l'ok del consiglio comunale nella seduta di giovedì sera, nonostante il voto contrario di tutte le opposizioni. Una riqualificazione, quella del sito dell'ex "Sabbie del Brenta", voluta fortemente dal sindaco e sollecitata in più occasioni da cittadini del comune, specie dopo il passaggio, lo scorso anno, della partecipatissima corsa "Co' rivo rivo" (che anche nell'edizione di quest'anno, in programma oggi, vi transiterà) attorno al laghetto dell'ex cava tra il comune capoluogo e la frazione.
Una grande area verde, insomma, che il Comune otterrà grazie a un disegno più complesso e che coinvolge un'altra ex cava, la Canzian di via Vecellio e di proprietà, appunto, della famiglia Canzian. E sarà proprio dagli oneri del cosiddetto beneficio pubblico derivanti dall'ex Canzian - per un ammontare che raggiunge quota 850 mila euro - che il Comune otterrà la "Sabbie del Brenta", in gran parte già riqualificata, con le sponde del laghetto rinforzate e le alberature già rigogliose. Nel contempo, il sito di via Vecellio, già inserito in un contesto distante dall'abitato manterrà per il 40% - corrispondenti a circa 80 mila metri quadri - la propria vocazione a zona industriale (confina infatti con la sede di Paese della San Benedetto) e, per il restante 60% sarà lasciata ad alberi e vegetazione, come già previsto dal piano di assetto del territorio del 2007.
«Paese avrà un polmone verde a due passi dal centro cittadino e servito da due piste ciclabili», dice soddisfatto il primo cittadino Pietrobon, «stiamo già pensando ad alcuni interventi specifici, come un'area giochi per bambini e ad una zona recintata da adibire a sgambatura per cani, utilizzando parte della cifra derivante dal beneficio pubblico».
E così, per il comune tra i più "bucati" della Marca (sono ben 29 i siti di escavazione presenti nel territorio), si attua quasi un cambio di marcia. «A quest'ultimo intervento stavamo lavorando da un po', ma il ragionamento è lo stesso che ci ha portato a ottenere il comodato gratuito in altre aree di escavazione tra Castagnole e Porcellengo», spiega ancora Pietrobon, «tra le dieci cave più importanti presenti a Paese, quattro - grazie anche all'ultimo accordo - hanno subìto un cambiamento a favore della collettività e così, il nostro territorio già martoriato, si riappropria dei propri spazi, a favore e beneficio di tutti i cittadini». Un obbiettivo, come sottolinea Pietrobon «raggiunto grazie alla disponibilità e al buonsenso dei proprietari, le famiglie Canzian, per il sito di via Vecellio, e Tonini per la Sabbie del Brenta». E pensare che, proprio nelle vicinanze dell'ex Sabbie del Brenta, sarebbe dovuto sorgere il grande pirogassificatore del gruppo Padana, il cui progetto è stato bloccato a fine 2016. Quasi una doppia vittoria, insomma.
Alessandro Bozzi Valenti
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