Pacco mai arrivato Risarcita da Poste

Donna aveva spedito in Nigeria un computer e due cellulari La scatola persa durante il viaggio: alla cliente 462 euro
Di Rubina Bon
QUINTO 24/3/2005 UFFICIO POSTALE uff. postale quinto
QUINTO 24/3/2005 UFFICIO POSTALE uff. postale quinto

QUINTO. Per spedire in Nigeria un computer e due cellulari, si era affidata al servizio internazionale di Poste Italiane, certa che il pacco sarebbe arrivato a destinazione, ad oltre quattromila chilometri di distanza. Ma lo scatolone si è perso nel viaggio intercontinentale e la cliente, una donna residente a Quinto, ha chiesto i danni a Poste Italiane. In sede di conciliazione ha ottenuto un risarcimento di 400 euro, a cui si sommano i 62 euro offerti in prima battuta dalle stesse Poste.

Si tratta di uno dei primi casi di conciliazione, servizio gratuito per i clienti di Poste Italiane. A beneficiare del risarcimento è stata una donna quintina che si era rivolta all'ufficio postale del paese per inviare in Nigeria un pacco internazionale. All'interno aveva riposto un personal computer e due telefoni cellulari, del valore complessivo di alcune centinaia di euro. Il pacco ha raggiunto il paese africano, ma non è stato possibile recapitarlo al destinatario.

Come previsto nel contratto di spedizione, il pacco è stato quindi rispedito al mittente. Ma in questa fase è stato perso. La donna quintina ha invano atteso notizie del suo pacco, la cui spedizione era stata peraltro profumatamente pagata. Sono passate le settimane, ma dalla Nigeria alcun segnale, né lo scatolone è tornato a casa a Quinto.

Per questo la donna si è rivolta all'ufficio postale per presentare reclamo. Come previsto dalla Carta della qualità dei prodotti postali, la cliente ha ottenuto un risarcimento iniziale di 62 euro.

Troppo poco, secondo la donna, che si è dichiarata insoddisfatta della somma ed ha presentato richiesta di conciliazione. In mano, infatti, la cliente di Poste Italiane aveva tutta la documentazione comprovante le spese sostenute per acquistare il materiale contenuto nel pacco.

In sede di conciliazione tra le Poste e l’Unione nazionale consumatori del Veneto, la donna di Quinto ha ottenuto ulteriori 400 euro a titolo di risarcimento, oltre ai 62 euro già offerti da Poste. Sono ancora pochi i clienti del servizio postale che utilizzano la conciliazione, procedura extragiudiziale che ha come obiettivo quello di mettere pace tra Poste Italiane ed il cliente che ha subito un disservizio.

«Scopo della conciliazione», come spiega Poste Italiane in una nota, «è quello di risolvere in modo semplice, veloce e gratuito eventuali controversie dovute a disguidi postali. Si tratta di un servizio utile ma ancora poco conosciuto, che Poste mette a disposizione dei cittadini grazie alla collaborazione con diciotto associazioni di tutela dei consumatori». Si può ricorrere alla procedura di conciliazione per controversie fino a 600 euro che riguardano alcuni tipi di prodotti postali, tra cui le raccomandate, i pacchi ed i telegrammi.

La domanda di conciliazione può essere presentata solo se è stato già effettuato reclamo e la risposta di Poste Italiane sia stata ritenuta insoddisfacente. Una pratica che pochi consumatori fanno.

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