Otorino, premio all’eccellenza italiana

VITTORIO VENETO. L’Otorinolaringoiatria di Vittorio Veneto è un’eccellenza italiana, se non addirittura europea. E come tale è stata premiata in un congresso nazionale a Napoli. Nel 2017 sono stati 2.126 gli interventi del primario Giuseppe Rizzotto e dei suoi collaboratori alla laringe, 1.452 (pari al 68,2%) riferiti a pazienti veneti, e ben 651 (pari al 30,6) di persone provenienti da fuori regione, nonché 23 stranieri. Dei 2.126 ricoveri complessivi, 1092 sono stati ordinari, 723 in week surgery e 311 in day hospital. I pazienti provenienti da fuori rappresentano tutte le regioni italiane con una netta predominanza di Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Campania. L’anno scorso sono state erogate anche 26.455 prestazioni ambulatoriali. Ecco perché l’unità operativa non verrà mai lasciata partire da Vittorio, come afferma l’assessore alla salute Giuseppe Costa; rinunciarvi sarebbe come chiudere l’ospedale. Nei giorni scorsi l’Unità si è aggiudicata due dei tre premi annualmente assegnati dalla società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale. Nel corso del recente Congresso Nazionale tenutosi a Napoli, le sono stati attribuiti il 1° e il 3° premio per due studi: “Caratteristiche delle recidive nel carcinoma della laringe dopo intervento con OPHL (Open partial laringectomy) tipo II e III: analisi dei fattori di rischio” e “La sclerosi dell’aritenoide e carcinoma glottico: uno studio clinico-patologico”. Entrambi gli studi saranno pubblicati su riviste internazionali. «Il reparto è il punto di riferimento per il tumore della laringe per pazienti provenienti da tutt’Italia», sottolinea Francesco Benazzi , direttore generale dell’Uls 2. «Ci occupiamo di tutta la chirurgia del collo – spiega il primario Rizzotto -, ma siamo focalizzati soprattutto sui tumori e, in particolare, sul carcinoma della laringe che trattiamo applicando una nuova tecnica chirurgica di laringectomia ricostruttiva». In questo reparto si opera il 70% dei tumori di tutto il Veneto. Circa 300-350 all’anno, mentre la media dei reparti omologhi di altri ospedali si attesta sui 20-30 casi. A fare dell’Orl di Vittorio un centro di eccellenza per questo tipo di patologie sono le tecniche di avanguardia utilizzate, ultima delle quali la “conservativa open”: «Interveniamo sui tumori più “contenuti” per via endoscopica con il laser – spiega Rizzotto – mentre su quelli più estesi utilizziamo una tecnica mininvasiva che permette di ricostruire parzialmente la laringe, evitando il “buco” di un tempo e conservando la voce al paziente. La nostra équipe riesce a trattare il 90% di questi carcinomi evitando la laringectomia totale». (f.d.m.)
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