Ospedale, vola la petizione 10 mila firme per il rilancio

Il comitato conta le adesioni e si prepara a incontrare la commissione regionale Obiettivo: salvare Ortopedia e Chirurgia e attivare la Terapia intensiva
Di Francesco Dal Mas
Borin Vittorio Veneto ospedale Borin Vittorio Veneto ospedale
Borin Vittorio Veneto ospedale Borin Vittorio Veneto ospedale

VITTORIO VENETO. È stato raggiunto e superato il doppio traguardo che il Comitato popolare per l’ospedale di Vittorio Veneto si era dato, meno di tre settimane fa. Il primo: 5 mila firme entro la fine di luglio. Il secondo: 10 mila entro agosto, se ci fosse stato il tempo per una raccolta così lunga. Ad oggi, 25 luglio, Giuseppe Costa, uno dei promotori del comitato e della petizione, ha in saccoccia 8.438 firme, ma – precisa – «almeno 1.500 devono essere ancora consegnate dai diversi luoghi di raccolta». Sono, queste ultime, le firme dei lavoratori di Permastelisa, Gruppo Zoppas, Electrolux e di altre fabbriche ancora, che si sono attivate per mantenere attivo un servizio sanitario all’altezza in un contesto industriale tra i più vivaci della regione. E, in ogni caso, il comitato presieduto da Ruggero Da Ros non si accontenta: continuerà a fare i gazebo e a distribuire i tabulati della sottoscrizione nei prossimi giorni, in particolare sabato alla Coop e lunedì al mercato di Serravalle, fino alla prima settimana di agosto, quando una delegazione vittoriese raggiungerà Palazzo Ferro Fini per consegnare le firme alla commissione sanità del Consiglio regionale. «Al presidente e ai suoi collaboratori spiegheremo puntualmente il significato di questa iniziativa», anticipa Costa, «che non è quello di una protesta generica ma mirata». La petizione, che non ha neppure tre settimane di vita, punta a correggere le schede sanitarie relative all’Usl 7 chiedendo il ripristino del primariato di ortopedia (contrariamente all’unificazione con quello di Conegliano), il mantenimento del servizio di chirurgia anche di sabato e domenica, mentre ora verrebbe sospeso dal venerdì. Non solo, le firme sollecitano anche l’attivazione della terapia intensiva, che oggi manca. Questa sera il comitato popolare farà il punto della situazione, precisando esattamente il numero delle firme raccolte e programmando le ultime uscite. Intanto una rappresentante del Comitato è stata ricevuta in municipio dal sindaco Gianantonio Da Re, a cui ha illustrato il senso dell’iniziativa e gli ha chiesto di tenerne conto, anche come presidente della conferenza dei sindaci. Da Re ha assicurato la sua disponibilità, precisando però che le schede ospedaliere non sacrificano l’ospedale di Costa a tutto vantaggio di quello di Conegliano, ma che si tratta di un unico presidio con pari dignità fra i due siti. Non solo, secondo il sindaco con i posti letto sul territorio l’assistenza sanitaria registrerà un incremento.

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