Ora arriva la Nuova Imballi via ai lavori di insediamento

L’area di via Lovara fu acquistata all’asta nel 2016 per 3,8 milioni di euro Un’operazione strategica anche per finanziare le casse del Comune 
DeMarchi Castelfranco nuovo cantiere industriale tra via Sile e via Lovara
DeMarchi Castelfranco nuovo cantiere industriale tra via Sile e via Lovara

CASTELFRANCO

Area di via Lovara, iniziati i lavori di insediamento della Imballi Spa, la società che l’ha acquisita nel novembre 2016 dopo una lunga serie di tentativi andati a vuoto da parte del Comune di trovare un compratore. I primi interventi stanno riguardando la realizzazione di un marciapiede e di un parcheggio auto a uso pubblico, come previsto dagli accordi con il Comune.



Già presentato anche il progetto del nuovo impianto produttivo per questa realtà imprenditoriale leader nel settore della cartotecnica. Come a suo tempo dichiarato dall’amministratore delegato Marco Ballan, questa nuova sede costituirà un importante investimento, oltre a garantire la continuità della presenza dell’azienda nel territorio. L’attuale sede in via dell’Impresa, oltre a non essere di proprietà, presenta infatti alcuni problemi relativi alle infiltrazioni d’acqua dovuto alle falde del sottosuolo, una situazione non ideale per chi è attivo nel settore della carta.



La Imballi, centoventi dipendenti, è specializzata soprattutto nel packaging e può vantare tra i suoi clienti realtà molto importanti come Ferrero e Nestlè. Proprio l’importanza che ricoprirà la nuova sede aveva fatto decidere l’azienda di non affrettare i tempi, attendendo quindi circa due anni per dare avvio ai lavori: qui vi sarà un ampliamento del comparto produttivo che potrebbe significare anche un incremento di posti di lavoro. All’epoca l’Imballi era stata l’unica contendente dell’asta con una offerta di 3 milioni e 801 mila euro, con un rialzo di solo mille euro, per una area di 84.500 mq con capacità edificatoria di circa 500 mila metri cubi che non ha avuto una storia facile.



Quando si manifestò l’interesse della Rotocart, infatti, si arrivò alla costituzione di un comitato di protesta, preoccupato dell’impatto paesaggistico e ambientale di un insediamento importante quale quello di una cartiera, che poi ha trovato casa a Castelminio. Il primo tentativo d’asta, fatto nel novembre 2012, andò deserto. Determinante fu proprio la mobilitazione dei cittadini, riunitisi sotto il comitato spontaneo “No ecomostro”. Raccolsero tremila firme, organizzarono sit-in e coinvolsero la cittadinanza in una battaglia contro la cementificazione di quella zona. La giunta Dussin peraltro era riuscita a far passare anche un provvedimento per cambiare la destinazione d’uso del lotto. Da zona mista (servizi e produttiva) a zona industriale con la possibilità di costruire oltre 700 mila metri cubi di stabilimento. L’obiettivo del comitato era quello di mantenere un’area verde alle porte della città, ma quello che maggiormente preoccupava era l’impatto di uno stabilimento che produceva carta. In questo caso, ovvero con l’Imballi, il rischio non c’è: qui la materia prima arriva già pronta, l’azienda semplicemente la trasforma.



L’amministrazione presente, ma anche quella passata non aveva mai nascosto che questa cessione sarebbe stata strategica per le finanze comunali: proprio l’acquisizione della Imballi ha permesso infatti di modificare il piano triennale degli interventi, fornendo ossigeno a progetti importanti come la rotonda tra Sr53 e via San Pio X, interventi sulle mura, ma anche al rinnovo della piscina. Servivano fondi, e questo piano urbanistico aiuta a reperirne almeno una parte.

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