Operaio di 23 anni folgorato a Casella d'Asolo: è in pericolo di vita
La gru con la quale sta lavorando tocca i cavi dell'alta tensione: la terrificante scarica da ventimila volts lo attraversa e paralizza, bloccandogli il cuore. Michele Indiano, 23 anni, residente a Giavera, è in coma all'ospedale di Treviso.

Il personale medico è riuscito a rianimarlo sul posto, ad Asolo, dopo dieci minuti drammatici in arresto cardiaco. Poi il trasporto in ospedale con l'elicottero.
Michele era in piedi sul piazzale che costeggia la Schiavonesca Marosticana in zona Casella d'Asolo, vicino al calzaturificio Scarpa: teneva con le mani un cartello di segnalazione dei lavori, alto circa tre metri. Lo stava rimuovendo assieme a un collega dopo la fine dei lavori di asfaltatura eseguiti dalla loro azienda, la Decumana Costruzioni Stradali, con sede operativa a Trevignano. Mancavano pochi minuti alle otto del mattino.
Il collega del ragazzo, A.B., 45 anni, residente a Volpago, stava manovrando la gru utilizzata per agganciare la parte alta del cartellone. La tragedia è stata rapida e improvvisa: la benna della gru ha toccato i cavi sospesi dell'alta tensione che partono da una centralina Enel a pochi metri dal luogo dell'incidente, sull'altro lato della strada. Gli pneumatici del camion hanno salvato l'operaio alla guida dell'autogrù, isolandolo.
Michele Indiano, invece, è stato folgorato all'istante: la violenza della scarica ha trovato l'unica via di fuga lungo il cartellone che il ragazzo teneva fra le mani, la cui ossatura è in tubi di metallo. Sono attimi drammatici. Il collega di Michele salta giù dal camion. Strappa via Michele dal cartellone. Nel farlo, anche lui viene investito dalla scossa, ma in maniera meno violenta. Si riprende, chiama i soccorsi. Michele è a terra, privo di conoscenza. Sembra morto. Passanti e vicini percepiscono immediatamente la tragedia. In pochi minuti arrivano i soccorsi. Il personale medico del Suem 118 trova Michele in arresto cardiaco: la scossa gli ha paralizzato il cuore. Ogni secondo che passa, la speranza di salvarlo arretra di un passo e lascia il posto al terrore. Alla fine, dopo oltre dieci minuti disperati, il cuore del ragazzo riprende flebilmente a battere. Viene caricato sull'elicottero del Suem, atterrato nel frattempo. Poi il volo verso l'ospedale Ca' Foncello di Treviso: ora Michele è in coma, ricoverato nel reparto di rianimazione. Lotta tra la vita e la morte. Il suo collega ha riportato una scossa lieve e una ustione alle ginocchia: è stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Castelfranco, le sue condizioni non sono gravi.
La dinamica dell'incidente è stata ricostruita dallo Spisal, dai carabinieri e dai vigili del fuoco. Le cause sono ancora difficili da capire: forse una leggerezza nel valutare il rischio e la distanza dai cavi. Michele lavora per la Decumana da circa tre anni. «E' giovane, ma già esperto _ dice un collega dell'azienda _ non riusciamo a capire come sia successo». Sul profilo Facebook di Michele i messaggi degli amici non si contano: dai «Lupino», non mollare, ce la farai.
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