Oleificio fallito, il titolare va a processo

La Procura contesta l’insolvenza fraudolenta a Dal Sasso. Lo stato passivo del gruppo ammonta a circa 73 milioni di euro
Di Fabio Poloni

FONTANELLE. Insolvenza fraudolenta: è questa l’accusa che ha portato a processo Saverio dal Sasso, titolare dell’Oleificio medio Piave di Fontanelle fallito a luglio dello scorso anno. Il tribunale fallimentare ha trasmesso gli atti alla Procura, che ha ravvisato l’ipotesi di reato e ora ha mandato Dal Sasso a processo. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe contratto debiti nascondendo la propria insolvenza con il proposito di non adempiere all’obbligo di restituzione.

Nell’aula assise del tribunale di Treviso è stato sentito come testimone Carlo dal Sasso, figlio del titolare imputato. Oltre a lui, anche un perito che ha presentato una relazione sull’indebitamento dell’azienda e sulla crescita progressiva negli anni. Lo stato passivo dell’Oleificio ammonta a circa 73 milioni di euro.

L’Oleificio medio Piave è fallito a luglio dello scorso anno. La parola «fine» l’ha scritta il tribunale di Treviso, giudicando «inammissibile» (con diciotto pagine di motivazioni) la seconda proposta di concordato preventivo, dopo che la prima era stata bocciata dai creditori a maggio del 2014. Incassato quel «no», la società di Fontanelle ha presentato una nuova proposta di concordato, alzando l’asticella e portando la proposta di pagamento ai creditori a circa il doppio. Per trovare le risorse, il gruppo ha messo sul piatto nuovi capitali e una quota aggiuntiva del terreno di proprietà di Medio Piave Marghera. Carta della disperazione che non è bastata.

La vicenda dell’Oleificio si è intrecciata anche con quella della Vinyls di Porto Marghera: la famiglia di Saverio dal Sasso, titolare dell’azienda di Fontanelle, ha presentato istanza di concordato preventivo al tribunale di Treviso per evitare il fallimento dovuto al «grave deficit patrimoniale», con un indebitamento nei confronti di banche e fornitori di circa 80 milioni di euro.

La storia dell’Oleificio Medio Piave inizia nel 1938. Erano gli anni dell’autarchia, periodo in cui erano state bloccate tutte le importazioni ed esportazioni dal Paese e nel quale si doveva incentivare la propria autosufficienza dai mercati stranieri. Fu proprio in quel momento, data la sempre più grande necessità di produzione di oli ad uso alimentare e la diffusissima presenza di vigneti in tutto il territorio italiano, che si cominciò ad estrarre l’olio dai vinaccioli, i semi contenuti nell’acino d’uva. Nel 1978 la società si trasferisce nella sede di Fontanelle, dove ancora oggi viene svolta la trasformazione di semi vegetali oleosi nazionali ed esteri in oli e farine ad uso zootecnico, alimentare e combustibile. A giugno del 2014 la società Medio Piave Fontanelle ha ripreso l’attività interrotta dall’Oleificio Medio Piave.

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