Offese ai vigili di Treviso su Facebook, gli imputati donano 5 mila euro ai poveri

Il versamento per chiudere il contenzioso con gli agenti. Tutto scatenato dalla foto di una pattuglia in sosta vietata

TREVISO. Riempirono di insulti i vigili urbani su facebook commentando una foto che ritraeva il furgone dei vigili urbani fermo su un posto riservato. Un errore che 11 trevigiani hanno chiesto di espiare prima con una lettera pubblica di scuse, ora con una donazione da 5 mila euro a vantaggio dell’amministrazione.

La donazione è stata eseguita nelle scorse settimane sulla scorta di una lunga trattativa con il legale che assisteva i 46 agenti che avevano deciso di denunciare il vilipendio del corpo dei vigili fatto sul social network in calce alla fotografia.

I fatti risalgono al 2016, quando un residente scattò una fotografia del furgone dei vigili a Santa Maria del Sile, nei pressi della pasticceria Tiffany, fermo su uno stallo a strisce gialle. A seguire la foto, la constatazione dei vigili che parcheggiano sullo stallo disabili davanti al bar. L’immagine poche ore dopo aver iniziato a circolare. E il comando di polizia locale aveva spiegato come lo stallo fosse privato, e che gli agenti «non fossero al bar vicino, ma fossero intervenuti sul luogo di un incidente».

Spiegazioni vere, ma tardive per la rete che aveva già scatenato molti leoni da tastiera più o meno feroci nonostante il sindaco Manildo avesse assicurato il corretto agire degli agenti.

L’indagine avviata sulla scorta della denuncia fatta dagli agenti portò la polizia postale ad interrogare prima 16 persone, e poi a denunciarne 11: Michela Daniotti, Stefano Franceschelli, Nadia Sacchet, Maurizio De Stefani, Alessandro Antonio D’Antona, Tiziana Lorenzet, Manuel Camazzola, Monica Dall’Anese, Gianluca Muffato e Michele Guizzo.

Secondo il legale degli agenti «quanto fatto non aveva nulla a che vedere con l’espressione del libero pensiero ma denotava soltanto la chiara volontà di offendere un’istituzione in quanto tale».

La trattativa tra agenti e controparte è andata avanti a lungo, ma adesso grazie a questa donazione fatta dagli 11 potrebbe arrivare a lieto fine. Il Comune ha preso atto, e così hanno fatto gli agenti, che non incasseranno un euro dalla donazione interamente «da devolvere a scopo benefico». Ora gli undici sperano nel proscioglimento. 
 

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