Oderzo. Sparò all’ex amante della moglie: condanna a 4 anni

L’albanese Artenis Ago aveva cercato di vendicarsi del connazionale Durim Qefa, buttafuori al Casinò di Venezia

ODERZO. È stato condannato a quattro anni di reclusione Artenis Ago, il trentanovenne disoccupato, residente a Mansuè, che il 4 agosto 2018 esplose un colpo di pistola che ferì per motivi passionali il connazionale Durim Qefa, buttafuori al Casinò di Venezia. L’arma, che conteneva altri sette colpi, secondo gli investigatori, s’inceppò, mandando in fumo il piano omicida. Per l’albanese, difeso dall’avvocato Fabio Crea, la Procura aveva chiesto una pena di sei anni e mezzo.

la fuga

All’indomani dell’agguato, Ago aveva cercato di rientrare con la famiglia in Albania ma i carabinieri, che avevano già forti sospetti su di lui, l’avevano bloccato a Palmanova. Pochi giorni dopo era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto.

Messo alle strette, l’albanese aveva confessato, ammettendo di essere stato lui a sparare al buttafuori ed aveva fatto ritrovare l’arma ed i vestiti indossati la sera dell’agguato. «Volevo soltanto spaventarlo, non ucciderlo», aveva detto ai carabinieri. Ad armare la mano di Ago, la notte del 4 agosto 2018, è stata la gelosia.

il tentato omicidio

Un agguato a scopo passionale, dunque. Ago era roso dal tarlo della gelosia nei confronti della moglie che, alcuni anni fa, lo avrebbe tradito, in un momento di crisi coniugale, proprio con il buttafuori. L’uomo non aveva mai digerito l’onta di essere stato tradito dalla coniuge con un suo connazionale e più volte, in passato, aveva promesso vendetta.

Non tanto sulla moglie, che nel frattempo era tornata assieme a lui, quanto su Qefa che l’aveva insidiata in un momento di debolezza.

Non è un caso che il buttafuori del Casinò di Venezia mentre veniva soccorso dal 118, abbia fatto ai carabinieri il nome di Artenis Ago come probabile autore dell’agguato. I carabinieri si sono subito messi sulle tracce dell’autore dell’agguato, mettendo il suo telefono sotto controllo. Così facendo, hanno scoperto che, all’indomani dell’agguato, Artenis Ago aveva deciso di tornare senza alcuna ragione in Albania.

la fuga

Aveva caricato moglie e familiari in auto ed era partito precipitosamente per l’Albania. I carabinieri sono riusciti a bloccarlo a Palmanova, prima che varcasse il confine, e a trattenerlo per qualche giorno. È proprio al termine dell’interrogatorio che Ago si contraddice fornendo una serie di spiegazioni ed un alibi poco credibili. Da qui la decisione di sottoporlo a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di tentato omicidio. In lacrime, successivamente, Ago ammetterà le sue responsabilità, facendo trovare ai carabinieri la pistola e gli indumenti usati la notte dell’agguato. E ieri mattina in tribunale a Treviso per l’albanese è arrivata la condanna in primo grado a quattro anni di reclusione.

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