Oderzo, sagome mozzate: è razzismo
A Oderzo decapitata la foto dell’atleta di colore che pubblicizza la gara del 1° maggio. Succede per il terzo anno di fila

ODERZO. Si rinnova, purtroppo, anche quest'anno la becera tradizione del taglio della testa dell’atleta di colore nelle sagome che pubblicizzano una corsa podistica.
Un atto di vandalismo che si è ripetuto nelle scorse ore e ha preso di mira due delle sagome che promuovono la corsa internazionale "Oderzo Città Archeologica": le foto dell’atleta di colore sono state decapitate, mentre integra è l’immagine dell’atleta bianco.

L'associazione “Nuova Atletica Tre Comuni” aveva confermato anche per quest'anno l'organizzazione della tradizionale Gara Podistica Internazionale denominata “XXIII Circuito Oderzo Città Archeologica” che si svolgerà come di consueto il primo maggio tra le vie del Comune di Oderzo.
Come sempre l'amministrazione comunale ha concesso il proprio patrocinio all'evento, assegnando un contributo economico a sostegno dell'iniziativa pari a 2000 mila euro e l'esenzione dal pagamento dell'imposta di pubblicità. Una manifestazione giunta ormai al suo 23esimo anno, molto sentita dagli opitergini, ma che nelle ultime edizioni ha visto la reiterazione di un atto incivile, la decapitazione della figura dell'atleta di colore.
Il cartellone pubblicitario è composto da due figure di atleti, una bianca e una di colore, quest'ultima vittima negli anni di azioni irrispettose e sgradevoli. Nel 2015 l'azione vandalica aveva raggiunto il suo apice con il taglio di ben 25 sagome che aveva portato la società Nuova Atletica Tre Comuni ha presentare denuncia contro ignoti. L'anno scorso la decapitazione era avvenuta nella notte, subito dopo la gara, un'azione che aveva scatenato nei social la rabbia dei cittadini di Oderzo, che si erano espressi con insulti più o meno pesanti verso gli ignoti vandali tacciati per «razzisti», «pazzi» e «ignoranti». All'epoca per smorzare i toni era intervenuto il sindaco Maria Scardellato che aveva bollato il gesto come «una bravata».
L'atto di quest'anno è passato inosservato, forse un segno che indica una certa insofferenza e abitudine di fronte a questo gesto che si ripete impunemente da troppo tempo. Al momento sono due le teste mozzate, una posizionata nei pressi dell'Hotel Postumia, a due passi dal ponte sul Monticano, in un luogo strategico per pubblicizzare questo importante evento e la seconda è posizionata nella rotonda vicino l'eliporto dell'ospedale di Oderzo.
Gloria Girardini
Rosario Padovano
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