Oderzo, rivoluzione viaria Mezza strada è per le bici

ODERZO. Gli opitergini si preparino a vedere le biciclette correre lungo le strade del centro storico sottraendo mezza carreggiata alle automobili. È lungo questa direzione che si sta incamminando il nuovo piano urbano del traffico di Oderzo, che nelle intenzioni della giunta risolverà una volta per tutte i problemi viari della città.
L’assessore Vincenzo Artico ha incontrato lunedì il professor Marco Pasetto, coordinatore del polo di ingegneria dell’università di Padova, i rappresentanti della “Proteco Engineering srl”, la ditta incaricata di stendere il nuovo piano del traffico, considerata una delle migliori d’Italia nel suo campo, e gli studenti dello Iuav, che hanno osservato per molti mesi la viabilità opitergina. Sono questi gli attori che la giunta di Maria Scardellato ha coinvolto nella fase di riorganizzazione dell’assetto viario della città di Oderzo, che necessita assolutamente di un intervento. La prima riunione è servita a stabilire le strategie da seguire durante il processo di stesura del nuovo Put e a definire cosa cambierà, in linea di massima, nelle vie cittadine.
Le zone critiche sono quelle rappresentate dalla rotonda fra la strada regionale Postumia e via Spiné, oltre a quelle attorno a via Roma e a piazzale Europa: «Abbiamo chiesto ai nostri tre interlocutori di mettere a punto un sistema per risolvere queste problematiche, magari attraverso la realizzazione di qualche opera pubblica», spiega l’assessore Vincenzo Artico, titolare del reparto urbanistica. Durante l’incontro di lunedì, l’assessore Artico ha letto i dati raccolti alcuni mesi fa tramite l’osservazione dei flussi di traffico. Quanto emerge dall’analisi rasenta l’incredibile: lungo piazzale Europa, quei 200 metri di strada che collegano piazza Grande alla zona del palasport, passano non meno di cinquemila macchine ogni giorno, poche meno di quante ne transitano sulla Postumia in 24 ore. «Dovremo cercare di scaricare il traffico da piazzale Europa, come ci chiedono anche i residenti: quella zona ormai è considerata dagli automobilisti come un prolungamento della circonvallazione», nota Artico.
Capire come agire per togliere il traffico dal centro e distribuirlo lungo i grandi assi viari che si trovano nelle periferie della città richiederà una serie di incontri fra giunta, Pasetto, Proteco Engineering e Iuav, ma la linea lungo la quale si muoveranno tutti e quattro gli attori sarà quella di disincentivare l’utilizzo dell’automobile per gli spostamenti brevi e preferire l’uso della bicicletta, proprio come aveva suggerito l’università veneziana («Oderzo è una cittadina perfetta per essere girata a piedi o in bici», aveva detto mesi fa Paola Viganò, professoressa di urbanistica allo Iuav). Ma per farlo serve un sistema di piste ciclabili sicure e funzionali: «Realizzare piste ciclabili lungo tutto il centro storico comporterebbe una spesa difficilmente sostenibile dalle casse comunali», avverte Artico. Ma l’amministrazione comunale sta cercando di correre ai ripari. La soluzione più economica sarebbe quella di creare una serie di sensi unici lungo tutte le strade del centro: metà della carreggiata verrebbe interdetta alle automobili (che circolerebbero solo in una direzione) e sarebbe riservata alle sole biciclette. «Nelle nostre prossime riunioni dovremo capire se, dopo questi cambiamenti, il traffico sarà davvero più fluido», precisa l’assessore. Se così fosse, la viabilità di Oderzo sarebbe organizzata lungo una serie di anelli che tenderebbero a togliere il traffico dal centro storico per smistarlo lungo i grandi assi viari periferici: circonvallazione e Postumia.
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