Oderzo riscopre l’opera poetica di Arturo Benvenuti

«Non è la nostalgia,/ l’illusione dei luoghi/ e dei tempi, il disfacimento/ dei sentimenti, la mistificazione/ della parola o l’attesa/ delusa l’ostinato ritorno/ alle tue bianche scogliere». Arturo Benvenuti, il poeta che "scoprì" Alberto Martini e che fu il fondatore e primo direttore della pinacoteca civica Alberto Martini di Oderzo, presenta oggi alle 18 a palazzo Foscolo di Oderzo un altro aspetto della sua poliedrica personalità artistica. Per iniziativa del comune e della fondazione Oderzo Cultura sarà infatti presentato il libro “L’opera poetica di Arturo Benvenuti” a cura di Giampietro Fattorello - edizioni BeccoGiallo -pagine 452, 20 §, che apre uno squarcio conoscitivo originale sull’artista opitergino.
Classe 1923, Benvenuti dalla fine degli anni Sessanta si è impegnato con sistematicità nella produzione letteraria e iconografica, alternando al linguaggio poetico la ricerca figurativa elaborata con tecniche pittoriche, grafiche e fotografiche. Con questo ponendosi sulla scia di una tradizione veneta che ha coltivato, non sempre riconosciuti, poeti e scrittori come Giacomo Noventa, Ernesto Calzavara, Biagio Marin, Romano Pascutto, senza dimenticare il vicino friulano Federico Tavan fino ad arrivare al pordenonese in piena attività Gian Mario Villalta.
Sostiene Antonio Neri nel profilo "Benvenuti: un testimone e intellettuale opitergino" che «il volume sull’opera poetica di Benvenuti vuole essere un riconoscimento e un omaggio a un grande opitergino da parte di coloro che hanno avuto la fortuna ed il privilegio di conoscere la sua forza artistica e la sua onestà intellettuale; ma vuole anche fornire la possibilità di accostarsi, comprendere e apprezzare una peculiare scrittura poetica e, insieme, un testimone critico del Novecento che ha dedicato la sua vita alla cultura».

Un riconoscimento all'impegno intellettuale, estetico e civile dell'artista era già stato proposto a palazzo Foscolo dal 23 settembre al 28 ottobre 2012 con un’esposizione di sue opere in ambito poetico-letterario, pittorico-fotografico e storico-documentale, spesso dedicate a Oderzo. Ed ora il libro di poesie con prefazione di Roberto Costella che pone in evidenza «i livelli semantici più arcani della poesia benvenutiana, quelli legati alle profondità dell’essere, dove, come facce speculari di uno stesso misterioso universo, il nascente pensiero si traduce in parola-immagine». Ingresso libero. Info: tel. 0422.718013.
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