Catechista morta durante il Giubileo, disposta l’autopsia

Lina Pietroboni, 57 anni di Istrana, si è spenta improvvisamente sabato scorso a Roma, mentre stava partecipando con il gruppo parrocchiale al Giubileo degli adolescenti

Savina Trevisiol
La catechista Lina Pietroboni, 57 anni
La catechista Lina Pietroboni, 57 anni

Il dolore per la scomparsa di Lina Pietroboni, 57 anni, catechista di Istrana, è ancora sospeso. Il medico legale non è riuscito a stabilire con certezza le cause del decesso e sarà necessaria l’autopsia, che sarà disposta nei prossimi giorni, per chiarire quanto accaduto.

Lina è ancora a Roma, dove è morta improvvisamente sabato scorso, durante il Giubileo degli adolescenti. Solo dopo l'esame autoptico il suo corpo potrà rientrare a casa e sarà possibile fissare la data del funerale. La tragedia si è consumata durante l'ultimo giorno del pellegrinaggio della diocesi di Treviso. Lina, che accompagnava i ragazzi di Istrana insieme al parroco don Fabio Baracco, ha accusato un malore improvviso.

Nonostante i tempestivi tentativi di rianimazione da parte di scout, paramedici e staff medico, per lei non c'è stato nulla da fare. La sua morte ha sconvolto l'intera comunità, i giovani presenti a Roma e il vescovo Michele Tomasi.

A raccontare chi era Lina è la figlia Stefania, che lunedì ha potuto raggiungerla e salutarla a Roma. «Non so bene i dettagli di cosa stava facendo al momento, quella parte è ancora un po’ confusa per me», spiega, «So che è svenuta e che hanno fatto il possibile per salvarla».

 Stefania ricorda la madre come una donna fiera delle sue origini pugliesi: «“La Puglia è uno Stato d’animo” era il suo motto» racconta «lo aveva scritto ovunque: su magneti, penne, portachiavi. Era una donna forte, determinata, sempre in movimento, faceva mille cose per la chiesa, la scuola dove lavorava, partecipava a tutte le possibili gite ed eventi, amava viaggiare ed è riuscita a vedere l’Irlanda, Giordania, la Turchia, l'Inghilterra. Studiava Scienze dell’Amministrazione all'università. Nonostante i mille impegni, tornava a casa e trovava sempre il tempo di preparare una torta o un piatto speciale per noi».

La memoria corre ai ricordi dell'infanzia: «Ci cuciva a mano i costumi di carnevale, mi preparava abiti per i saggi di danza. Era creativa, faceva punto croce, leggeva tantissimo. Mi ha insegnato a mantenere vivo il bambino interiore e a inseguire i sogni. Era testarda, come me: e proprio quella testardaggine le ha permesso di realizzare tutto ciò che il suo cuore desiderava».

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