Oderzo. L'incendio al Parco Stella è scaturito in magazzino, fiamme dagli elettrodomestici

I vigili del fuoco dentro Unieuro per cercare di individuare il punto da cui è scaturita la scintilla, la parola passa ai periti. La ricostruzione dell’edificio costerà oltre 6 milioni
AGOSTINI AG.FOTOFILM ODERZO INCENDIO PARCO STELLA, RILIEVI VIGILI DEL FUOCO E SINDACO DO ODERZO
AGOSTINI AG.FOTOFILM ODERZO INCENDIO PARCO STELLA, RILIEVI VIGILI DEL FUOCO E SINDACO DO ODERZO

ODERZO. Con le macerie cristallizzate, e una temperatura finalmente accettabile, i vigili del fuoco ieri sono entrati nell’ammasso di materiali bruciati e detriti che era, fino a sabato, un negozio, per iniziare una sorta di inventario del materiale presente al momento della scintilla fatale. Perché se non è stata un’azione dolosa, allora significa che all’interno del magazzino Unieuro (da cui sono partite le fiamme) è scaturito un cortocircuito da una lavatrice, un pc, un televisore o un tablet: trovare il “colpevole” è in questo momento la missione degli investigatori, ma ci vorranno, presumibilmente, settimane, per farsi strada nella giungla di materiale combusto.

Rogo al Parco Stella di Oderzo, si indaga per incendio colposo
AGOSTINI AG.FOTOFILM ODERZO INCENDIO PARCO STELLA, RILIEVI VIGILI DEL FUOCO E SINDACO DO ODERZO

Intanto arrivano le prime certezze numeriche sull’accaduto: seimila metri quadrati di negozi andati in fumo, cinquanta mila metri cubi di edifici dilaniati dal rogo, sei milioni di euro solo per la ricostruzione degli spazi. I vigili del fuoco non si sbilanciano ancora sull’esatta dinamica dell’innesco, perché prima di poter cercare l’elettrodomestico “incriminato” ci sono tonnellate di macerie da rimuovere (basti pensare che la struttura è implosa su se stessa, collassando, dopo il rogo).

«Stiamo indagando con il nostro nucleo investigativo per conto della Procura», dichiara il comandante dei vigili del fuoco di Treviso, Nicola Micele, «dobbiamo risalire all’origine dell’incendio incrociando immagini e testimonianze». Confermato il percorso fatto dall’incendio sabato notte: le fiamme hanno attecchito in fretta nella vicina falegnameria dell’Eurobrico perché in questa si trovava altro materiale infiammabile, come barattoli di colle e solventi. «Merce per la quale bisogna ancora chiarire i quantitativi presenti», conclude Micele. Due, al momento, gli indizi che hanno fatto propendere per l’evento accidentale (la stessa Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per incendio colposo, non doloso): l’orario del rogo (le 20.15: un “attentatore” sarebbe stato notato dai clienti e dipendenti delle altre attività, ancora aperte), e il mancato ritrovamento, fino ad ora, di “acceleranti”, cioè sostanze (come la benzina) in grado di far sviluppare in fretta le fiamme, accelerate soltanto dai vapori infiammabili degli elettrodomestici, cioè cause non riconducibili a un’azione umana.

Nel frattempo l’intera area è stata transennata. «Non dimentichiamo che tutti gli altri negozi del Parco Stella restano aperti», spiega l’amministratore del centro, Mirco Sari. A pochi metri dai due negozi bruciati c’è anche un lotto libero, di dimensioni pari a quelle dell’Eurobrico, sul quale le due società danneggiate dall’incendio potrebbero ricostruire un punto vendita senza attendere il dissequestro dell’area incendiata e la rimozione dei detriti. «La speranza di tutti noi è che questo “buco nero” possa essere riempito in fretta, ne beneficerebbe tutto il parco commerciale», spiega il proprietario dello stabile in cui si trova la pizzeria Central Park, Francesco Polo, «avere due negozi di quelle dimensioni chiusi danneggia tutti, la curiosità che ha portato in zona numerose persone domenica è già scemata». Ci si interroga, semmai, sulle cause di quanto accaduto, sapendo che una risposta non arriverà in tempi rapidi: «Finora è emerso che è stato tutto accidentale», spiega Polo, «visto l’orario in cui si sono verificati i fatti, è l’idea che ci eravamo fatti subito. Adesso che l’edificio si è raffreddato, però, per gli investigatori sarà più facile entrare e capire dove sia nato l’incendio». 

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