Oasi naturalistica di Santa Lucia a rischio: può diventare riserva di caccia

SANTA LUCIA. Non solo il Comune di Santa Lucia di Piave ha detto di no, ma anche gli ambientalisti sono pronti a schierarsi dalla sua parte se oggi la Commissione provinciale per la pianificazione faunistico venatoria dovesse dire “sì” a “Chiara”, la riserva di caccia di mille ettari, compresi tra il Ponte della Priula e quello di Maserada, dove oggi si trova l’area di ripopolamento e cattura Medio Piave.
Riccardo Szumski, il sindaco di Santa Lucia, è pronto a dar battaglia, e dalla sua parte si trova Toio De Savorgnani, di Mountain Wildernes, pronto a mobilitare il vasto mondo ambientalista. Szumski, infatti, ha formalizzato ormai da tempo la richiesta di un’oasi naturalistica, finalizzata tra l’altro all’educazione ambientale, finanche didattica. Per la verità, il consigliere provinciale delegato alla caccia Domenico Presti si è pronunciato contro, in questi giorni, ma oggi potrebbe materializzarsi un blitz.
È quanto temono anche i cacciatori, che proprio qui allevano lepri e fagiani. De Savorgnani ricorda, dal canto suo, che questa è una zona “Zps”, ormai da 50 anni, e ricade anche in ambito Sic e Rete natura 2000 a livello regionale ed europeo ed è quindi meritevole di particolare attenzione e rispetto. Anticipa, a questo punto, che dopo il ricorso al ministro dell’ambiente Sergio Costa per la tutela del Cansiglio, potrebbe scattare anche quello per il Piave.
Szumski ricorda che è in attesa, ormai dall’anno scorso, di firmare per la concessione di un'area golenale di 90mila metri quadrati con l'obiettivo di valorizzarla ai fini naturalistici e conoscenza della popolazione. Il sindaco di Santa Lucia fa presente pure che assieme ad altri 28 comuni, in sede regionale, ha firmato il Manifesto delle Terre dell' acqua per tutelare ed ulteriormente valorizzare il Piave. «Non assisteremo inerti se andranno contro gli intendimenti dell'amministrazione comunale e le norme di tutela sopra ricordate» minaccia Szumski. «Tempo addietro - conclude Szumski - delle nostre volontà avevamo discusso con i dirigenti della Provincia e il Genio civile, ma non abbiamo ancora avuto risposta».
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