Nuovo parco macchine per 1,2 milioni di euro all’ospedale San Camillo

TOME' AG.FOTOFILM TREVISO SAN CAMILLO, INAUGURAZIONE MACCHINARI SENOLOGIA E NUOVA TAC CON LUCA ZAIA
TOME' AG.FOTOFILM TREVISO SAN CAMILLO, INAUGURAZIONE MACCHINARI SENOLOGIA E NUOVA TAC CON LUCA ZAIA

Un investimento da 1, 2 milioni di euro per garantire diagnosi radiologiche ad alta precisione. L’ospedale San Camillo ha inaugurato ieri il nuovo parco macchinari: una Tac da 700 mila euro, altri 210 mila euro per un mammografo di ultima generazione, 80 mila euro per un moderno ecografo e 250 mila euro per l’adeguamento strutturale degli ambulatori. «Il San Camillo cerca di raggiungere sempre più l’eccellenza sanitaria, per questo si è dotato di ottimi professionisti e continua a investire in apparecchiature di ultima generazione che sono indispensabili per fare buona prevenzione, diagnosi e cura delle patologie a favore degli utenti, nonché per abbattere le liste d’attesa», ha sottolineato suor Lancy Ezhupara, direttore amministrativo del polo di viale Vittorio Veneto. Il taglio del nastro insieme al presidente del Veneto Luca Zaia, al sindaco di Treviso Mario Conte e al direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, con la benedizione di don Adelino Bortoluzzi.

«Il San Camillo è parte integrante dell’offerta sanitaria e ha sviluppato un percorso d’eccellenza. In Veneto il privato si attesta al 12% e lavora in sinergia con il pubblico. Ora bisogna superare i luoghi comuni che etichettano il privato come la piccola casa di Barbie e il pubblico come il lebbrosario, da noi l’integrazione funziona bene», ha sottolineato Zaia. L’investimento effettuato dal San Camillo, con fondi interamente privati, andrà ora a beneficio dei pazienti trevigiani. «Un vero orgoglio», lo ha definito il sindaco Conte, mentre il primario di Radiologia Guido Liessi ha illustrato le potenzialità della nuova dotazione.

«Sia la Tac, sia il mammografo con tomosintesi, nonché l’ecografo, consentiranno al nostro reparto di lavorare bene, dando la migliore prestazione all’utenza», ha spiegato il dottor Liessi. La tecnologia adottata permetterà di stare al passo con i tempi, ridurre la quantità di radiazioni e i livelli di iodio emessi dagli apparecchi, nonché di affinare la lettura delle immagini. «La tecnologia», conclude il primario Liessi, «ci consente di analizzare l’anatomia umana scomponendo la materia nel dettaglio, in modo da rendere la diagnosi sempre più accurata e precisa». —

V. C.

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