Nuovi precari al Ca’ Foncello prete co.co.co

TREVISO. Ora anche i sacerdoti diventano “Co.co.co.”. È successo a padre Giovanni Stragliotto che, tra le corsie dell’ospedale Ca’ Foncello, opera insieme ad altri tre padri camilliani per fornire...
PASSERINI TREVISO OSPEDALE CA' FONCELLO E PARCHEGGI, IN FOTO INGRESSO PRINCIPALE E PRONTO SOCCORSO agenzia fotografica fotofilm
PASSERINI TREVISO OSPEDALE CA' FONCELLO E PARCHEGGI, IN FOTO INGRESSO PRINCIPALE E PRONTO SOCCORSO agenzia fotografica fotofilm

TREVISO. Ora anche i sacerdoti diventano “Co.co.co.”. È successo a padre Giovanni Stragliotto che, tra le corsie dell’ospedale Ca’ Foncello, opera insieme ad altri tre padri camilliani per fornire assistenza spirituale e religiosa agli ammalati della Marca.

Da meno di un mese padre Stragliotto ha firmato il contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 2016. Una formula che lo tratterrà all'interno del nosocomio dell'Usl 9 nonostante i “sopraggiunti limiti d’età”. Nel prossimo triennio percepirà in totale poco più di 85 mila euro lordi.

Come da prassi, ad assegnarlo con questa modalità contrattuale all’opera di cura delle anime trevigiane è stata la diocesi del capoluogo, visto che è il vescovo e non l’azienda sanitaria a designare gli assistenti religiosi per le strutture sanitarie. Equiparati in tutto e per tutto agli infermieri, i padri camilliani dell’ospedale Ca’ Foncello svolgono le più svariate funzioni. Fanno il giro dei reparti e gestiscono la chiesetta interna.

Li si vede qua e là nei reparti con tanto di camice bianco contraddistinto da una croce rossa, simbolo del loro ordine di appartenenza, fondato nel sedicesimo secolo da San Camillo de Lellis. Tanti i compiti da assolvere per questi “ministri degli infermi” che curano l’assistenza del corpo e quella dell’anima. Il loro ministero, come previsto dall’ordine guarda ai più deboli con spirito di servizio. Ecco che i padri trevigiani, guidati da don Luigino Zanchetta, si occupano delle estreme unzioni, della gestione delle messe per gli ammalati, dei funerali e seguono circa 250 pazienti ciascuno.

Da non tralasciare anche gli aspetti caritativi come la distribuzione di indumenti e biancheria a coloro che arrivano al Pronto Soccorso senza niente e che vivono il ricovero lontano dall’affetto dei familiari. Dunque un lavoro dedito in tutto e per tutto a cercare di dare sollievo ai numerosi pazienti che arrivano al Ca’ Foncello.

Valentina Calzavara

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso