Nuove aperture e valzer al banco: ecco come il lockdown cambia i gestori dei locali trevigiani

TREVISO. Arrivano i tirolesi, Paolo Lai è inarrestabile, così come Michele Pozzobon, mister Burci. E in riva al Sile in zona Università, si prepara un alto cambio della guardia.
Il settore locali pubblici non conosce tregua, in una Treviso effervescente anche con il Covid. Risorse e fondi spuntano da ogni dove, per venire convogliati in nuove sfide programmate per la ripartenza e oltre.
Lai si amplia. Aveva appeno allargato il suo network allo Shiraz di piazzetta Trentin, rilevato da Roby Torresan (confermato il suo trasloco a Fuerteventura, dove dovrebbe avviare un’altra attività nel settore, oltre a quella già aperta di servizi per turisti fra kayak e kitesurf) che già mister Corder getta le basi per una nuovissima avventura: un altro locale – l’ennesimo – stavolta in riva al “Cagnan grando”, all’angolo fra lo Squero e via Bergamo, alle spalle di ponte Dante.
La dove c’era un tempo il Western Union, con tanto di punto telefonico che per anni e anni ha costituito il luogo dove migliaia di immigrati telefonavano nei loro paesi d’origine e inviavano rimesse, sorgerà una pasticceria che sarà anche tempio del tiramisù. Lavori in corso. « Posso confermare l’interesse ma devo ancora decidere, sto valutando le diverse possibilità», si limita a dire Lai che prima immaginava il suo tempio del tirami in vicolo Trevisi, ma poi non se n’era fatto nulla. E chi lo conosce assicura che adesso conterrà il suo portfolio di locali: forse la birreria allo Shiraz, paste e tiramisù allo squero, e verosimilmente un sushi fusion. Lai è il perno di una rete che spazia da Treviso (Corder, Beccherie, Acquasalsa, Brittoni e annessi, Soffioni ora proseccheria in piazza e Shiraz) a Trebaseleghe (Moncler).
Heidi...in pianura. E in via Martiri della Libertà, di fronte alla loggia dei Cavalieri, sbarca “Heidi”, catena già presente a Padova. Un piccolo tempio di prodotti tirolesi con degustazione e take away. Cantiere in piena attività, apertura già la prossima settimana, forse il 19 aprile.
Pozzobon. Scatenato anche il patron di Burici e della catena che vi fa capo (Nuova Colonnetta, Poke ed Etto) sta pensando a una nuova sfida, e sempre in via Sant’Agostino, a pochi metri da Etto: un’ “insalateria”, nello slargo selciato, al posto di un centro estetico, con materia prima improntata rigorosamente alle sostenbilità.
E ancora, Pozzobon sta per rilevare un bar a San Giuseppe, vicino all’aeroporto Canova, evidente scelta imperniata sulla riapertura dello scalo.
Alfieri in via Bailo. Intanto si definisce il patron di Al.Ma, il “ bistrot dei sapori napoletani” in arrivo all’angolo fra via Bailo e via inferiore, a due passi dal municipio: è Matteo Alfieri, già cuoco alla pizzeria all’Incrocio delle Stiore. In dirittura d’arrivo,
Pizze...caldissime. E a proposito di pizzeria, anche la nuova scommessa della famiglia Villani sotto il cavalcavia, al posto del mitico Bar Ico (e del soprastante Calè, indimenticato dai nottambuli non più giovanissimi). Annunciato anche il raddoppio di “Tonino pizza”, che dopo via Cacciatori aprirà il secondo forno in via Montello.
In riva al Sile. A luglio cambia gestione il Caffe Letterario nella piazza dell’Università: scade il contratto fra Fondazione Cassamarca e la Reale sas di Alessandra Pasato. I rumors dicono che potrebbe subentrare Paolo Venturato, in partnership con una società che ha locali in altre regioni. —
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