Nuova cura contro il cancro, il convegno al Ca’ Foncello

Nanomedicina e immunoterapia, le due frontiere più innovative della ricerca oncologica sono al centro del convegno internazionale in corso all'ospedale Ca' Foncello di Treviso dove è stata presentata...

Nanomedicina e immunoterapia, le due frontiere più innovative della ricerca oncologica sono al centro del convegno internazionale in corso all'ospedale Ca' Foncello di Treviso dove è stata presentata anche una nuova terapia contro il cancro, brevettata dalla Mbn Nanomaterialia di Carbonera che punta ad utilizzare calore, zucchero e nanoparticelle per uccidere le cellule tumorali. Un evento che ha chiamato a raccolta alcuni dei maggiori esperti in materia, tra i quali lo scienziato Mauro Ferrari, direttore dell'Institute for academic medicine allo Houston Methodist hospital, Yuri Volkov della school of medicine del Trinity College di Dublino e Frauke Alves della Max Plank society di Gottingen.

«Affrontiamo due aspetti particolarmente significativi nel campo della terapia e della cura dei tumori» ha spiegato Filippo Gherlinzoni, primario dell'Ematologia dell'Usl 9 «la comunità scientifica sta sviluppando una serie di sperimentazioni dedicate all'ultrapiccolo, cioè a microparticelle della dimensione di un milionesimo di millimetro che possono essere usate nella diagnosi e nella terapia del tumore. Ma parliamo anche di immunoterapia, cioè di come armare il sistema immunitario dell'individuo contro le cellule tumorali, “ingegnerizzando” i linfociti dal punto di vista genetico, per combattere il cancro».

Competenze che saranno esposte all'ospedale del capoluogo insieme ai dati del reparto trevigiano di Ematologia che segue ogni anno centinaia di pazienti. «La dimostrazione reale di un aumento dei tumori non è dimostrabile, ma sicuramente l'allungamento della vita media significa maggiore possibilità di contrarre la patologia anche nel sangue» sottolinea Gherlinzoni «ogni anno seguiamo un centinaio di casi di linfoma di Hodgkin e non, abbiamo una sessantina di nuove diagnosi di mieloma e una trentina di leucemie acute l'anno». Inoltre, dal 2004 ad oggi, grazie alla raccolta delle cellule staminali l'azienda sanitaria trevigiana ha effettuato più di 550 autotrapianti. (v.c.)

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