Nuova casa di riposo e abusi d’ufficio «A processo Mason»

Richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Paola Mason, rappresentante legale della Cps di Treviso, Cooperativa provinciale Servizi, una delle istituzioni del mondo dell’assistenza e della cooperazione a Treviso e nel Veneto.
L’inchiesta è della Procura di Venezia, e riguarda la casa di riposo di Camponogara. C’è un nuovo indagato, Nicola Fogarin, figlio dell’ex sindaco di centrodestra del paese, Desiderio: è accusato come il padre di abuso d’ufficio.
In questi giorni il pm di Venezia ha concluso le indagini e si avvia a chiedere il rinvio a giudizio, oltre che per i due Fogarin, padre e figlio, e per Paola Mason, anche per il capo dell’Ufficio tecnico del Comune, Maurizio Bullo, di Venezia; per la responsabile del Servizio Urbanistica, la padovana Claudia Lazzaretto; per i proprietari dell’area Giuliano Masenadore e la moglie Bruna Pauletta.
Ieri, intanto, il Tribunale del riesame di Venezia ha respinto l’appello dei difensori della Mason, che chiedevano ai giudici il dissequestro dell’area su cui dovrebbe sorgere la Casa di riposo.
Una complessa vicenda fra politica, urbanistica e mondo della cooperazione: la Procura ha ricostruito l’intero iter di legge per la pianificazione della costruzione della casa di riposo.
Il pm, inizialmente, aveva indagato anche l’intera giunta di centro destra capeggiata da Fogarin, ma la rappresentante dell’accusa sembra intenzionata a chiedere l’archiviazione. Il reato contestato all’ex sindaco, ai due dirigenti comunali , al figlio del primo e ai due proprietari dell’area è concorso in abuso d’ufficio.
Stando alle accuse, i primi tre avrebbero violato le norme del Piano di assetto intercomunale (Pati) laddove prevede che la pianificazione urbanistica approvata conserva efficacia unicamente per le parti compatibili del Prg al Pati. Quindi avrebbero violato le norme che impone ai dipendenti pubblici l’obbligo di evitare situazioni di incompatibilità e agli amministratori pubblici l’obbligo di astenersi dal discutere o l’approvare delibere in presenza di interessi propri o di parenti.
Desiderio Fogarin, il 7 luglio 2008, presiedeva la giunta in cui veniva adottata, con parere favorevole di Bullo, la delibera con cui lo stesso Bullo e la Lazzaretto erano autorizzati ad effettuare prestazioni professionali per la redazione della Variante dell’area in questione su incarico di Masenadore e signora. Variante poi approvata dal consiglio comunale presieduto da Fogarin, che trasformava quell’area da zona agricola in aree per spazi pubblici aumentandone il valore da 150 mila euro a 2,6 milioni. Nel frattempo Masenadore aveva venduto buona parte dell’area alla società «Abitalia srl» , metà della quale faceva capo alla immobiliare «Ma.Ia» di cui era socio Nicola, figlio del sindaco (gli altri due, al 33,3 %, sono Maurizio Brugnoli e Flavio Volpato). Così Bullo e Lazzaretto avrebbero percepito ingiustamente la parcella per la loro consulenza da liberi professionisti pur essendosi espressi da pubblici dipendenti sulla stesso progetto, mentre gli altri avrebbero intascato l’aumento del valore del terreno venduto alla Cps.
Infine, Bullo e Mason sono accusati di lottizzazione abusiva : il primo per aver concesso alla Cps l’autorizzazione a costruire sia in contrasto con il Pati, sia con una volumetria superiore a quella prevista dalle norme: ben 44 mila metri cubi anzichè i 25 mila previsti.
Giorgio Cecchetti
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