Non solo prosecco La cucina di Marca dà la linea a Berlino

Una volta i trevigiani in Germania ci andavano soprattutto a fare il gelato. Adesso ci vanno per far conoscere ai tedeschi l’intero repertorio di piatti nostrani, la cucina mediterranea, portata ad esempio in tutto il mondo.
Aprono locali e ristoranti, recensiti da centinaia e centinaia di commenti positivi su sul sito internet TripAdvisor. La Germania si conferma terra di realizzazione di sogni quindi anche per tanti trevigiani, che a Berlino in particolare, una delle capitali europee con maggiore fermento, trovano il successo e i riconoscimenti sperati. L’ultimo in ordine di tempo è Franco Dal Cin, 46 anni di Cappella Maggiore, che da circa 20 giorni ha inaugurato il suo nuovo ristorantino, nel cuore della città del muro, vicino alla Porta di Brandeburgo.
Il locale si chiama “Sagrantino” e contiene un’ottantina di posti e dispone di un bel plateatico esterno: l’atmosfera accogliente che richiama l’ospitalità italiana, offre piatti e prodotti tipici, anche delle nostre zone. È il sindaco della città d’origine di Dal Cin, Mariarosa Barazza a descrivere il locale, dopo esserci stata in occasione dell’inaugurazione. «Tutti piatti tipicamente italiani, realizzati con prodotti ricercati. Dal vitello tonnato, alla pasta alla Norma», spiega Barazza, «e naturalmente non poteva mancare uno dei prodotti locali per i quali siamo noti in tutto il mondo, il prosecco delle nostre zone. Ma stiamo lavorando per portare lì anche il nostro olio, è un ottimo veicolo per far conoscere i prodotti nostrani».
“Sagrantino” non è la prima esperienza imprenditoriale in terra tedesca di Dal Cin, che da più di vent’anni con la moglie lavora in Germania, pur mantenendo la “base” in territorio trevigiano. Ha deciso di sfruttare le potenzialità di una città che aveva bisogno della sua rivalsa, di crescere negli anni successivi al crollo del muro. Nel ’99, con altri soci nostrani (Ezio Piccin, Roberto Pin und Alfio Rorato) ha aperto una caffetteria e gelateria in Potsdamer Plaz. “Caffè e Gelato”, il nome del locale, quasi trecento posti, un locale che in oltre dieci anni è divenuto una tappa obbligatoria per tutti coloro che amano il vero gelato artigianale italiano.
«Ma d’altronde lì è molto più facile avviare un’attività, ci sono meno intoppi burocratici e grosse possibilità di sviluppo», conclude Barazza, «inoltre nel ristorante lavorano tanti giovani italiani». E come il locale di Dal Cin, altri trevigiani hanno tentato l’impresa. Uno per tutti il ristorante Opitergium, inutile specificare la provenienza del titolare, che sulla rete sta raccogliendo commenti entusiastici.
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