«No al pirogassificatore» La rabbia del comitato

Presidio in via Camparnei, ieri mattina, in attesa della sentenza del Tar di giovedì «Siamo già disturbati dalle luci fluorescenti, dai rumori e dagli odori delle serre»
Allegranzi Orsago Protesta contro Pirogas
Allegranzi Orsago Protesta contro Pirogas

ORSAGO

Grande mobilitazione contro il progetto di pirogassificatore ieri mattina a Orsago. E i residenti denunciano già un inquinamento in via Camparnei, dove dovrebbe sorgere l’impianto, per le serre che sono state autorizzate dal Comune. «Le serre in inverno vengono illuminate da una luce fluorescente che provoca disturbi a tutti coloro che vivono nelle vicinanze – spiegano dal Comitato no piro Orsago - emettono anche fumi di natura imprecisata, odori poco gradevoli, rumore mattutino di un macchinario sito nel cantiere, sversamento a terra di liquidi». Il presidio dei cittadini in via Camparnei di ieri mattina era diretto ad opporsi alla realizzazione dell’impianto di pirogassificazione, in attesa della sentenza del Tar di giovedì prossimo. Mamme, nonni, bambini sono scesi in strada con gli striscioni. C’era anche il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni.

IMPIANTO VICINO ALLE CASE

«Le abitazioni più vicine sono a meno di 50 metri dal sito del pirogassificatore – evidenziano dal comitato - le abitazioni nel raggio di 200 metri sono ben 77, senza contare tutte le case dei Comuni limitrofi di Cordignano e Godega». Sono state raccolte 1.740 firme per dire no al progetto. Nei ricorsi dei residenti, supportati dal Comune di Orsago, sono state evidenziate anche una serie di criticità che già affliggono la zona.

SITUAZIONE AMBIENTALE CRITICA

«L’area si trova a confine di tre Comuni e nelle vicinanze c’è già una centrale a glp inserita nel Piano di emergenza della Prefettura di Treviso per lo stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante Liquigas spa sito nel Comune di Cordignano – osservano dal comitato - l’intera area, residenziale e agricola, di via Camparnei, è inserita come zona a rischio esplosione in caso di fuga di gas, oltretutto la centrale a gpl per la sua pericolosità è inserita nel decreto Seveso. Questa centrale è molto vicina alla zona industriale e alla cabina di depressurizzazione del metano. In più il terreno dove sarebbe posizionato il cantiere del pirogassificatore è incluso nel piano di tutela delle acque della Regione Veneto, poiché si trova sopra la ricariche delle risorgive. Sempre a 400 metri dal pirogassificatore, insiste un’ attività insalubre di prima classe, che con l’emissione di fumi costringe molto spesso i cittadini di via Camparnei e non solo a vivere tenendo chiuse le finestre per il fumo e odori acri. La zona dove vorrebbero costruire il pirogassificatore e dove sono state già posizionate le serre, dovrebbe essere destinata ai mezzi di soccorso in caso di esplosione della ditta Liquigas».

LE ACCUSE DELL’AZIENDA

Gli abitanti si sentono già accerchiati dai pericoli. Dopo una manifestazione che si era svolta nei mesi scorsi, Rgm Energy aveva annunciato querele perché l’impianto non produce inquinamento, ma emissioni pari a quelle di sei stufe. La società aveva spiegato che verranno utilizzate biomasse vegetali certificate e che non sarà prodotta anidride carbonica. Secondo quanto aveva indicato da Rgm Energy, la protesta deriva dal fatto che la società aveva dato il diniego a ritirare i sarmenti di potatura dei vigneti in zona. —

Diego Bortolotto

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso