Niente mare: a Montebelluna l’estate dei ragazzi è da volontari in Africa

Continua il progetto dell’Avi onlus rivolto ai giovani. C’è anche un posto per il servizio civile che dura un anno  

MONTEBELLUNA. Le ferie e le vacanze scolastiche sono per molti l’occasione per fare viaggi turistici in Italia e all’estero. C’è però chi usa questo periodo di stacco dagli impegni per aiutare gli altri e conoscere altre realtà. L’Avi (Associazione volontariato insieme), una Onlus montebellunese nata nel 1987 molto attiva in Africa, in più di trent’anni di attività ha portato circa 500 persone a fare esperienze di lavoro umanitario e di conoscenza diretta con le realtà del sud del Mondo.

«Non organizziamo viaggi turistici, ma in media tra le 10 e le 15 persone usano periodi del loro tempo libero per venire a conoscere quello che facciamo e per dare una mano come possono in Africa», spiega il presidente dell’Avi, Francesco Tartini, «Tra qualche giorno una ragazza di Montebelluna e tre giovani da Camposampiero partiranno per il Kenya. Il loro obiettivo è dare un aiuto al progetto Kikora a Maralal, che si occupa di ragazzi di strada ed è diretto dalla nostra volontaria Giorgia Zanin. I ragazzi passeranno anche all’ospedale del Tharaka alla cui costruzione hanno contribuito le offerte di molti cittadini della Marca», continua Tartini.

Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, inoltre, partirà anche una piccola spedizione medica per l’ospedale. «Sarà difficile organizzare altre esperienze simili per quest’estate, ma per chi fosse interessato ne facciamo tutto l’anno», prosegue il presidente dell’Avi. Chi fosse interessato a quest’esperienza può inviare una mail a avionlus@tiscali.it.

Ll’Avi inoltre è alla ricerca per il 2019 di un volontario del servizio civile, un ragazzo o una ragazza tra i 18 e i 28 anni, da reclutarsi con il bando che sta per uscire. Il suo compito principale sarà nella comunicazione: «In pratica parlare con i propri coetanei per fargli conoscere la nostra realtà con il loro linguaggio per coinvolgerli. Noi, come moltissime altre realtà del terzo settore, abbiamo una maggioranza di soci anziani o di mezza età e vogliamo rinnovarci», conclude Tartini. Il volontario prescelto potrà fare anche esperienze in Africa.

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