Nicola, l’unico hair stylist italiano scelto per le sfilate di “Pitti Uomo”

Il parrucchiere pievigino 44enne è titolare del salone a Corte del Medà «Un’opportunità eccezionale con cinque colleghi da tutto il mondo»  

L’EXPLOIT

Un portabandiera del Quartier del Piave tra i parrucchieri scelti per la 97esima edizione di “Pitti Uomo” tenutasi a Firenze dal 6 al 10 gennaio scorso: Nicola Perin, 44enne titolare dell’omonimo salone in Corte del Medà di Pieve di Soligo, è stato uno dei sei hair-stylist al servizio dei grandi nomi della moda uomo nelle due giornate clou di sfilate. Originario di Crocetta del Montello ma pievigino di adozione, per Nicola Perin, 44enne, di professione hair stylist, aver potuto lavorare per il più importante evento di moda uomo a livello internazionale, è stato, come egli stesso ha dichiarato «una di quelle opportunità che capitano poche volte nella vita». Tra i sei professionisti provenienti da ogni parte del mondo, per preparare le acconciature dei modelli per gli appuntamenti principali, Perin era l’unico italiano al servizio di Rolf Ekroth e, uno dei designer finlandesi più in voga del momento, e dei suoi eccentrici capi d'abbigliamento. «È stato davvero emozionante - racconta Perin - potersi confrontare con altri professionisti di livello indiscusso. Ho già avuto l'opportunità di lavorare nel mondo delle sfilate e del "prêt- a- porter", in vari eventi in tutta Europa, ma questa è stata la prima esperienza in cui mi sono cimentato nell'ambito maschile, e di certo iniziare con Pitti Uomo, è stata una grossissima soddisfazione, nonché un'opportunità per crescere ulteriormente».

Due giorni di incarico, il 7 e 8 gennaio nell’affascinante e prestigioso scenario di Palazzo Pucci, scandagliati dal ritmo frenetico della passerella. «Il fattore tempo è molto importante, se non determinante, in eventi di tale prestigio e visibilità mediatica - continua Perin - almeno sei tagli al giorno, delle acconciature fatte ho perso il conto invece. È stata un’esperienza molto formativa, dove ho potuto confrontarmi con colleghi e colleghe che hanno tecniche, stili e modi di pensare anche radicalmente diversi dal nostro, ma da cui si può sempre imparare qualcosa ed arricchire il proprio bagaglio professionale». —

R.M.

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