Nessuna ingiuria al bancario, prosciolti

Lo scontro verbale tra alcuni funzionari di un istituto di credito di Treviso e i due massimi rappresentanti di Confedercontribuenti Veneto, Alfredo Bellucco e Raffaella Zanellato, non avrà...

Lo scontro verbale tra alcuni funzionari di un istituto di credito di Treviso e i due massimi rappresentanti di Confedercontribuenti Veneto, Alfredo Bellucco e Raffaella Zanellato, non avrà strascichi giudiziari. Bellucco e Zanellato erano stati infatti querelati per ingiurie da un funzionario di banca che si era occupato direttamente di una pratica di prestito di denaro ad un piccolo imprenditore trevigiano, titolare di un'azienda che produce minuteria metallica, che nel 2010 si trovò in enorme difficoltà finanziaria. Ma l’inchiesta innescata dalla querela del bancario è stata archiviata dal giudice. Nel formulare la richiesta di archiviazione del caso, il pubblico ministero Fiorenza Sanzari non ha ravvisato elementi tali da far ritenere le loro espressioni come dispregiative o lesive del decoro del bancario.

Il caso s’innesta in una vicenda di un prestito ad un artigiano in difficoltà. Prestito i cui interessi lievitarono troppo, secondo l’artigiano e Confedercontribuenti. La vicenda fu anche trattata dai mass-media, con l’artigiano che sostenne di aver dovuto pagare 180.000 euro in due anni per costi e interessi bancari.

Nel corso di un incontro in banca, i rappresentanti di Confedercontribuenti Veneto, attaccarono duramente il direttore della filiale che elargì il prestito. In particolare, Bellucco, rivolgendosi ad un superiore del direttore di filiale, lo invità a licenziarlo, “altrimenti lo allontano io”.

Un’espressione che secondo il bancario costituì un’ingiuria nei suoi confronti. In realtà, il pubblico ministero prima e il giudice poi, hanno ritenuto l’espressione non lesiva del decoro del bancario. Ora Bellucco passa al contrattacco: «Agiremo in tutte le sedi perché il bancario risponda del reato di calunnia».

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