Muore nello schianto contro la corriera

BREDA DI PIAVE. Schianto mortale, ieri pomeriggio a Villotta di Chions, tra un’autobus di linea e un camioncino: ha perso la vita il conducente di quest’ultimo, Luciano Roma, 45 anni, di Breda di Piave, escavatorista dipendente del Gruppo Mosole di Saletto. Traumi non gravi per l’autista dell’autobus e per gli occupanti delle altre due auto coinvolte. L’incidente è avvenuto poco prima delle 17, all'incrocio tra la strada provinciale 1 della Val d’Arzino e la laterale via Zanussi, ingresso principale alla zona industriale di Villotta. Da Villotta proveniva l’autobus extraurbano dell'Atap numero 63, che da Motta porta a San Vito. La corriera, seppure fosse in servizio, a parte il conducente, A.R., 50 anni, di Cordenons, era vuota. Lo scontro, devastante, è avvenuto frontalmente. Il Fiat Daily ha terminato la sua corsa di traverso. Roma è probabilmente morto sul colpo. La vittima trasportava, sul retro del camioncino, un contenitore di gasolio per i mezzi meccanici della ditta per cui lavorava: per fortuna, nel tremendo impatto, non è esplosa. La corriera ha abbattuto un segnale stradale. Nell'incidente sono rimaste coinvolte altre due auto. Vani i tentativi del personale del 118 di rianimare Roma, estratto dalle lamiere di ciò che rimaneva dell'abitacolo dai vigili del fuoco. Luciano Roma dunque ha trovato la morte mentre era di ritorno da un cantiere a Valvasone (Pordenone). Di professione escavatorista, lavorava con il Gruppo Mosole di Saletto da oltre quattro anni. E proprio Rudi Mosole, figlio del capostipite dell'azienda, ha voluto recarsi nel tardo pomeriggio a casa di Luciano Roma per dare la tragica notizia alla moglie Laura Cecconato, 43 anni, e al figlio Davide, 19 anni. «Con i nostri dipendenti abbiamo un rapporto diretto, familiare», spiegano dal quartier generale del Gruppo Mosole. Luciano Roma era stato mandato a Valvasone ieri per un intervento ad hoc in cantiere che richiedeva la sua professionalità. Sulla strada del rientro, la tragedia. Nato il 17 settembre 1967 a Treviso, Luciano Roma apparteneva a una famiglia radicata a Breda. Da un anno il quarantacinquenne si era trasferito in vicolo Cannaregio 7, a Pero, nella casa che aveva a lungo progettato e sognato e poi si era riuscito a costruire. Prima del trasloco, Luciano Roma aveva vissuto con la famiglia in via Cucchetto, a Breda. Sin da giovane, grazie anche alla passione trasmessa da papà Giovanni, Luciano aveva allevato cavalli nel terreno in via Ospedale. L'altra grande passione del 45enne erano le immersioni. Era infatti istruttore di sub.Il 45enne lascia anche la mamma Cherubina, il fratello Paolo, parenti e amici. Commosso il ricordo del sindaco, Moreno Rossetto: «Siamo cresciuti assieme, siamo quasi coetanei. Non posso avere altro che bei ricordi di Luciano».
Andrea Sartori
Rubina Bon
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