Muore in dialisi, quattro medici indagati

Morte sospetta di un paziente dializzato di 61 anni, indagati quattro medici tra gli ospedali di Treviso e San Donà che nel corso di vari ricoveri di emergenza lo hanno visitato.
La magistratura vuole accertare eventuali responsabilità di un medico di San Donà e tre di Treviso, tutti in servizio nei rispettivi reparti di pronto soccorso, per la morte di Giancarlo Olivelli, residente a San Donà, morto il 7 gennaio scorso nell’ospedale civile di via Nazario Sauro dove era stato ricoverato d’urgenza per il suo stato di salute precario e le complicazioni molto serie dovute a un’ischemia intestinale. Olivelli era in cura presso il reparto di nefrologia e dialisi di San Donà, sottoposto a vari cicli di dialisi come avviene in questi casi. Da qualche tempo, però, le sue condizioni erano improvvisamente andate peggiorando senza una spiegazione precisa. Il 4 gennaio si era sentito molto male, ma i medici non avevano riscontrato nulla di grave dopo il ciclo di dialisi cui era stato sottoposto come avveniva regolarmente. I familiari erano molto preoccupati. Il 6 gennaio è stato visitato d’urgenza anche all’ospedale di Treviso, sempre presso il pronto soccorso, ma ancora una volta non erano stati riscontrati particolari problemi ed è stato infine dimesso.
Il giorno seguente, quindi il 7 gennaio, la situazione è ancora precipitata con il nuovo ricovero urgente all’ospedale di San Donà, reparto di pronto soccorso. Era già preparato per essere sottoposto a vari esami specifici, tra cui una Tac urgente, propedeutici a un intervento chirurgico all’intestino, ma le sue condizioni sono peggiorate e poco dopo è spirato, dunque prima degli ulteriori esami richiesti e dell’intervento in sala operatoria per le complicazioni a livello intestinale.
Ora sono indagati i vari medici per il suo decesso e oggi sarà conferito l’incarico al medico legale ed eseguita alle 13.30 l’autopsia all’ospedale di San Donà dove si trova la salma. Il pubblico ministero Massimo Michelozzi ha incaricato il medico legale Antonello Cirnelli, che dovrà eseguire l’esame autoptico per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei medici che lo hanno visitato nei pronto soccorso dei due ospedali e poi dimesso prima dell’avvenuto decesso. Bisognerà capire se via sia stata una qualche negligenza o imperizia da parte dei sanitari di San Donà e Treviso legate alla sua morte e se l’intervento chirurgico all’intestino sia stato deciso troppo tardi, causando così il decesso.
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