Muore di tetano, non si era vaccinata

CONEGLIANO. Ultranovantenne della Sinistra Piave colpita dal tetano contratto probabilmente nell’orto o in giardino, muore dopo più di una decina di giorni in rianimazione all’ospedale di Conegliano. Si tratta del quinto caso in 10 anni nei comuni afferenti all’ex Usl 7 di Pieve di Soligo. Il direttore generale Benazzi lancia un pello sull’importanza della vaccinazione. Il dramma si è consumato tra inizio e metà dicembre, quando l’anziana è stata ricoverata all’ospedale Santa Maria dei Battuti di Conegliano, nell’unità operativa di rianimazione. L’anziana, che non era vaccinata, e presentava leggere escoriazioni sul corpo al momento del ricovero, presentava un quadro clinico complesso e gravi problemi respiratori. «Il decesso per tetano che abbiamo registrato – sottolinea il direttore generale della nuova Usl 2, Francesco Benazzi - conferma l’assoluta importanza della vaccinazione, unica vera forma di prevenzione. È fondamentale vaccinare i bambini fin dai primi mesi di vita. La vaccinazione, o il richiamo vaccinale, sono inoltre raccomandati anche per tutti gli adulti. Negli ultimi dieci anni nel territorio dell’ex Ulss 7 sono stati registrati cinque casi di tetano, ben quattro dei quali in donne anziane non vaccinate, mentre il quinto era riferito a un uomo che aveva fatto un’unica dose di vaccino». Probabilmente alcuni giorni prima di arrivare in ospedale l’anziana ha iniziato ad avvertire i sintomi di quelli che poteva sembrare, inizialmente, una banale influenza. La malattia però presenta diversi quadri clinici di differente gravità: nella forma generalizzata sono coinvolti dapprima i muscoli mimici del volto, in seguito la rigidità si diffonde a tutto il corpo, successivamente compaiono spasmi della muscolatura accompagnati da intenso dolore. Se vengono coinvolti i muscoli respiratori si può arrivare ad ostruzione delle vie aeree ed asfissia. Possono essere presenti altri sintomi come febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia. Il tetano, come malattia, non può essere debellato totalmente, perché non è possibile eliminare le spore dal terreno e più in generale dall’ambiente in cui viviamo. «Il tetano è una malattia infettiva grave che non si trasmette da persona a persona e che è causata da un bacillo, il Clostridium tetani, produttore di una tossina - spiega Sandro Cinquetti, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ex Ulss 7 - i bacilli sono in grado di sopravvivere nel terreno per lungo tempo sotto forma di spore, che resistono sia ai comuni disinfettanti che al calore e che possono penetrare nei tessuti attraverso ferite della pelle anche lievi, lacerazioni, ustioni contaminate con terra o polvere o anche attraverso morsi di animali o l’iniezione di droghe con siringhe sporche». Nell'organismo le spore si trasformano nel bacillo che produce una tossina, la tetanospasmina, estremamente potente.
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