Multe, ecco la classifica dei Comuni più "cattivi" della provincia di Treviso

Tutte le entrate dei Comuni: il capoluogo ne introita quasi un terzo. Incassi “azzerati” a Resana, Segusino, Ormelle e Sarmede
18/04/2013 Milano, verbale di contravvenzione, multa, divieto di sosta
18/04/2013 Milano, verbale di contravvenzione, multa, divieto di sosta
TREVISO. Trenta milioni abbondanti. Tanto hanno incassato nel 2019 i 94 Comuni della nostra provincia dalla repressione degli illeciti, per lo più dalle sanzioni per le violazioni al codice della strada, ma anche da ammende e sanzioni di altro tipologia.
 
Una somma monstre, se si pensa poi quanto dei verbali emessi dalla municipale o dalle amministrazioni non venga poi incassata per i problemi legati ai mancati pagamenti, alla irreperibilità, ai ricorsi e alla prescrizioni, ai tempi dei contenziosi per recuperare i crediti da parte dei comuni creditori.
 
La sorpresa è che Treviso, meno di un decimo della popolazione della provincia, incassa da sola quasi un terzo di questa somma, con poco meno di 9 milioni, “introito” di gran lunga primo nella Marca. 
 
MOTTA , LA SORPRESA
 
Ma l’outsider assoluta è Motta di Livenza, che nel 2019 ha contato quasi 1,9 milioni di incassi da multe e sanzioni, e batte il capoluogo nella graduatoria degli incassi pro capite in relazione ai propri abitanti: 167,99 euro, dato che la colloca al sedicesimo posto assoluto in Veneto. Treviso ne ha introitati 104,68 ventisettesimo comune nella nostra regione e secondo capoluogo dietro Padova (105,54). Per dare un raffronto, si pensi che Motta batte anche il capoluogo italiano più ricco, ovvero Milano, 128, 04 euro (sul podio Firenze e Bologna, 125 e 120 rispettivamente). 
 
Treviso e Motta, da sole, producono in fin dei conti oltre un terzo del fatturato complessivo della provincia: un dato che fa impressione, se si pensa al peso dei due comuni rispetto agli altri 92.
La graduatoria trevigiana – a lato la grande tabella con la lista dei 94 Comuni in ordine alfabetico – emerge dal report curato dal sito “Openpolis”, che ha passato ai raggi x i dati dei consuntivi 2019 di tutti i Comuni d’Italia. 
Dietro Motta e Treviso, il terzo posto del podio di Marca è occupato da Castello di Godego (77,77 euro pro capite), quarta è Cimadolmo con 50,36 euro a testa. Seguono Istrana (46,6 ), Villorba (oltre i 37), Asolo sopra i 31), Trevignano, Mogliano, San Biagio, la piccolissima Portobuffolè, quindi Povegliano, poco sopra i 23 euro.
Questo primo gruppo fa capire come pesino fattori precisi per i Comuni più grandi. E parliamo degli autovelox della tangenziale di Treviso, ma anche l’effetto dei T-Red di Mogliano e Villorba. In altri casi è la rete degli autovelox o la solerzia della polizia municipale de della amministrazioni.
 
QUI L'ELENCO COMPLETO
 
 
QUELLI CHE NON STANGANO
 
Dall’altra parte della graduatoria, i Comuni più buoni. Anzi, che quasi non sanzionano nemmeno, o non incassano. Clamoroso il caso di Resana, fanalino di coda: a bilancio solo 674 euro che ripartiti sui 9.509 abitanti da la stupefacente somma di 7 centesimi a testa. Praticamente zero. La magnanimità è di casa ai confini con il Padovano.
 
Graziano i cittadini anche Segusino (0,19 euro pro capite), Ormelle (0,24) e Sarmede (0,29). Tutto si può dire fuorché questi comuni facciano cassa con multe e sanzioni amministrative. E pure Vedelago non introita più di
0,4 euro per cittadino.
 
Sotto l’euro a testa anche un altro consistente gruppo di comuni trevigiani “buonisti”: Farra di Soligo, Fregona, San Polo di Piave, Cappella Maggiore, San Vendemiano, Caerano, Chiarano. Appena sopra la soglia (quasi simbolica) dell’euro pro capite ci sono Gaiarine, Loria, Cavaso, Colle Umberto, Mareno di Piave e Monfumo.

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