Motta di Livenza, al via la vendemmia di Ferragosto

A Motta di Livenza si comincia con l’uva chardonnay. Botter: «Qualità molto alta»

MOTTA DI LIVENZA. È iniziata la vendemmia dell’uva Chardonnay in una tenuta di Motta di Livenza, in via Callunga a lato della provinciale Motta-Cessalto. Una delle prime aziende ad avviare la produzione 2017 è la “Casa vinicola Botter spa” di Fossalta di Piave, proprietaria di altre due cantine a Grassaga di San Donà (Divici) e a Motta di Livenza (La di Motte).

La stagione 2017 si preannuncia ottima dal profilo qualitativo, anche se in calo come quantità. Alessandro Botter, contitolare dell’azienda, fa una prima stima: «Non ci sono problemi sul profilo qualitativo: l’uva è molto sana anche perché noi coltiviamo col sistema biologico. Per quanto riguarda la quantità, avremo un 5-10% in meno, causato dal gelo verificatosi in due giorni ad aprile, poi anche la grandine e infine un’annata che si prometteva in flessione, secondo i test che abbiamo fatto a inizio stagione» Fondata nel 1928 da Carlo Botter, “Casa Botter” dopo la seconda guerra mondiale si è ingrandita grazie all’impulso dei figli Arnaldo ed Enzo Botter. Ora è seguita dai nipoti Alessandro, Annalisa e Luca Botter, che sono riusciti a tenerla al passo con i tempi, con l’ausilio di prodotti biologici e con tecniche di commercializzazione avanzate, così da distribuire i propri vini di altissima qualità a decine di stati esteri.
 
La vendemmia in pianura è quasi totalmente meccanizzata, salvo per le piccole aziende o per i piccoli soci delle cantine sociali, per i quali la raccolta si fa ancora a mano. «Se la vendemmia a mano comportava l’opera di tanti lavoratori, ora una vendemmiatrice automatica di ultima generazione (del costo di 200 mila euro) in un’ora raccoglie l’uva di un ettaro di terra (circa 100 quintali), facendo il lavoro di almeno 15 persone», spiega Alberto Brait di “Vigna Fiorita snc” di Vazzola. La maggior parte delle cantine aprirà i battenti lunedì 21 agosto per la vendemmia: «La stagione si preannuncia bene, con un’ottima qualità e sanità delle uve. In flessione dal punto di vista quantitativo», è l’analisi di Vanino Negro, docente universitario di “Tecniche viticole ed enologiche” al Cerletti di Conegliano. 

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