Morti nel velivolo precipitato Medico verso l’archiviazione

Era accusato di omicidio colposo per aver rilasciato il certificato di idoneità Per il consulente la vittima, già colpita da infarto, non glielo aveva comunicato

caerano. Va verso l’archiviazione l’inchiesta su Stefano Semenzin, il 64enne medico montebellunese che aveva firmato il certificato di abilitazione sanitaria al settantenne Mario Ceccato, accusato di omicidio colposo in relazione all’incidente aereo in cui persero la vita lo stesso Ceccato e Juri Bortoli. A escludere una sua responsabilità è infatti la relazione finale del consulente Antonello Cirnelli per il quale il medico non aveva a disposizione tutte le informazioni che l’avrebbero portato a negare il certificato a Ceccato.

l’incidente

Sono stati traditi dal motore dopo aver fallito un tentativo di atterraggio con l’ultraleggero su cui stavano volando e che si è schiantato su una casa a Caerano nel maggio dell’anno scorso. È la conclusione cui sono arrivati gli investigatori che, coordinati dal sostituto procuratore Davide Romanelli, hanno ricostruito i drammatici istanti prima dell’incidente. Lo schianto sul tetto di una casa di Caerano è avvenuto nel corso di un secondo tentativo di atterraggio dopo che pochi minuti prima Ceccato, che era alla guida dell’ultraleggero, era arrivato troppo veloce sulla pista di atterraggio. E l’incidente che è costato la vita ai due è avvenuto proprio durante queste manovre. La Procura aveva dunque aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. Dalle prime ricostruzioni e dalle testimonianze raccolte sembrano esserci pochi dubbi sulle cause dell’incidente che è costato la vita al settantenne Ceccato, che aveva anche costruito il mezzo, e al quarantasettenne Bortoli. L’ultraleggero ha perso quota ed è andato a schiantarsi sul tetto di una casa in via Giorgione poco dopo il decollo dal vicino campo di volo.

il certificato

Mario Ceccato aveva avuto un infarto tre mesi prima l’incidente. Per questo nel registro degli indagati per quel tragico schianto era stato iscritto Stefano Semenzin, il medico montebellunese che ad aprile aveva rilasciato il certificato di idoneità al volo libero a Ceccato. «Per quel che mi riguarda», aveva spiegato Stefano Semenzin, «risultava tutto in regola secondo le disposizioni di legge». Mario Ceccato era infatti andato a rinnovare il certificato medico di idoneità al volo. «Ovvio che era risultato tutto in regola», aveva aggiunto Semenzin, «altrimenti non avrei rilasciato il certificato di idoneità. Precisiamo una cosa e il discorso vale sia per il certificato di idoneità al volo libero che per la certificazione per l’attività sportiva: il certificato ha validità per un anno e nell’arco di un anno può succedere di tutto». Sono stati mesi difficili per il medico montebellunese per la piega che aveva preso la vicenda. «Io ho studiato per curare la gente e con Ceccato ho fatto quello che era previsto come ho sempre fatto con tutti». Ora per lui sta per arrivare l’archiviazione.—

Giorgio Barbieri

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