Morsi da zecca, sei all’ospedale: a Vittorio Veneto contagiati anche in giardino

Il distretto pievigino ha registrato tre casi di encefalite e tre di malattia di Lyme In aumento i pazienti colpiti da TBE, a rischio gli escursionisti ma non solo
DeMarchi Conegliano ospedale inaugurazione nuovo pronto soccorso
DeMarchi Conegliano ospedale inaugurazione nuovo pronto soccorso

CONEGLIANO. Tre casi di meningoencefalite da zecche (TBE) e tre casi di malattia di Lyme. È questo il bilancio provvisorio delle malattie trasmesse da zecche, per i primi sei mesi del 2018, nei Comuni dell’ex distretto di Pieve di Soligo, ovvero nel Coneglianese, Vittoriese e Quartier del Piave.

C’è una leggera diminuzione dei casi di malattia di Lyme e un aumento, invece, dei casi di TBE (l’encefalite). Tutti i casi sono abbastanza recenti e hanno avuto una prognosi favorevole. Alcune decine, invece, le corse al Pronto soccorso di chi si è accorto di essere stato morso dall’insetto ma non ha poi sviluppato alcuna malattia.

Le zone più colpite dalle zecche sono le aree pedemontane di Miane e Revine, quindi sono a rischio soprattutto gli escursionisti della domenica. Gli insetti però si sono spostati anche a valle: si è verificato anche un caso di morso di zecca infetta anche in un giardino di un’abitazione privata di Vittorio Veneto.

Nel vicino Bellunese sono triplicati i casi di TBE rispetto al 2017. Le zecche sono presenti sia in contesti urbani che rurali, incluse molte mete frequentate per le attività ricreative all’aperto e per turismo, come campeggio, passeggiate, ciclismo, alpinismo, caccia e pesca.

Questi parassiti vivono preferibilmente in ambienti boschivi, umidi e ombreggiati, ricchi di cespugli, con letti di foglie secche, ma sono frequenti anche nei prati incolti, sui sentieri poco battuti, zone di passaggio della fauna selvatica. Chi soggiorna in aree rurali è più esposto al rischio di morsi di zecca, ma occorre fare attenzione anche nelle aree attrezzate per pic-nic, nei parchi e giardini.

Malattia di Lyme e TBE sono malattie molto serie. La malattia di Lyme è un’infezione provocata dal batterio borrelia burgdorferi, che si trova comunemente in animali come topi e cervi mordendo i quali le zecche si infettano, trasmettendo a loro volta il batterio all’uomo, quando appunto lo mordono.

I sintomi, quali rash cutaneo rossastro a forma di anello attorno alla sede del morso e febbre, stanchezza, mal di testa, compaiono di solito entro 30 giorni dal morso. Nella maggior parte dei casi la malattia di Lyme può essere trattata con successo attraverso la somministrazione di antibiotici per alcune settimane. Per quanto riguarda l’encefalite trasmessa da zecche, i sintomi (febbre, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e nausea) compaiono di solito entro 4 settimane dal morso.

La fase avanzata della malattia colpisce il sistema nervoso, con sintomi simili a quelli della meningite, e richiede il ricovero in ospedale. Per l’encefalite trasmessa da zecche esiste uno specifico vaccino. 


 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso