Morì contro un bus di studenti il figlio deve risarcire La Marca

La Cassazione, a 17 anni dallo schianto, condanna il discendente al pagamento di 56mila euro «La colpa dell’incidente fu della vittima, e l’assicurazione gli era scaduta proprio il giorno prima»

SARMEDE. È rimasto con l'auto scoperta dall'assicurazione il giorno prima di morire in un incidente stradale. Nello scontro, che la magistratura ha ritenuto di sua responsabilità all'80 per cento, ha provocato seri danni a un autobus della ditta Autoservizi La Marca, e oggi - per colpa di quella disdetta entrata in vigore poche ore prima dell'incidente - il figlio si trova costretto a rimborsare la società di trasporti, senza poter contare sull'assicurazione. Ben 56mila euro, più le spese legali, che la Cassazione gli ha imposto di pagare con sentenza del 2 febbraio. Una storia incredibilmente sfortunata, quella che riguarda Domenico e Marco Dal Cin, padre e figlio, originari di Sarmede. Il primo, titolare di una piccola ditta di pareti in cartongesso a Cordignano, quando è morto nell'incidente dell'8 giugno 1999 aveva 47 anni. Erano le 7.20 di un martedì mattina: a Lago, frazione di Revine, si era scontrato con un autobus di linea che trasportava una sessantina di studenti da Valdobbiadene a Vittorio Veneto. Per evitare un’auto che si era fermata al centro della carreggiata, il mezzo condotto da Dal Cin si era schiantato contro la corriera, che era finita in un fossato. Rimasero feriti l'autista e diversi ragazzi, ma ad avere la peggio fu l'imprenditore, che morì dopo un giorno di agonia. Dal Cin aveva inviato la disdetta dall'assicurazione del suo pick up alla Fondiaria con raccomandata datata 15 giugno 1998, spedita il 22 giugno da Sarmede: il suo mezzo era rimasto scoperto proprio a partire dall'8 giugno di un anno dopo. Una coincidenza drammatica, ricaduta sulle spalle del figlio Marco, oggi 40enne, che ha cercato di difendersi spiegando che Fondiaria in questi anni non era mai riuscita a produrre l'originale della disdetta. Non è bastato a convincere i giudici: ci sono i testimoni, e altri documenti incontrovertibili, a dimostrare che il signor Dal Cin aveva effettivamente voluto interrompere il contratto. La prima sentenza sfavorevole all'erede, il figlio Marco, è del Tribunale di Conegliano, che nel gennaio 2007 riconosce un concorso di colpa soltanto del 20 per cento dell'autista del pullman, condannando Marco Dal Cin e la Generali Spa (quale impresa designata per il Fondo Garanzia Vittime della Strada) a corrispondere 56.120,83 euro alla Società Autoservizi La Marca. Nel 2013, la Corte d'Appello rigetta il ricorso proposto dal figlio: anche se la Fondiaria aveva smarrito l'originale della disdetta, era riuscita comunque a produrre la fotocopia della lettera firmata da Domenico Dal Cin, e aveva portato in aula la testimonianza del suo agente. La Corte di Cassazione, cui era ricorso in ultima istanza il figlio Marco, «ha ravvisato la sussistenza di molteplici e concordanti elementi per ritenere che lo sfortunato Dal Cin Domenico effettivamente avesse inviato alla Fondiaria Assicurazioni la disdetta» si legge nella sentenza «lasciando priva di copertura assicurativa la propria vettura a partire proprio dal giorno dell'incidente», e costringendo quindi il figlio, suo malgrado, a pagare i danni.

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